Si consuma tra le dita
l’ultima nostra poesia:
le labbra sfumano,
nuvole di pioggia.
All’orizzonte accolgo
quegli ultimi baci
come a volerne gelosamente
trattenere il sapore.
Con quel tuo sguardo
simile alla luna,
misterioso e mai stanco,
a incorniciare la sera;
persi in qualche chiacchiera
e troppi bicchieri di vino,
ballavamo svestiti
rincorrendo albe
non ancora nate.
Sul muretto di casa tua
si spegne anche
l’ultimo tizzone
che ardente
non lo è più.