Lanciatori di coltelli,
travestiti da odori,
sezionano le amigdale,
fingendosi dottori.
Memorie di colori,
lasciano la stanza,
in cerca di luce
e un po’ di speranza.
Calpestami di domande,
mistica megera in mutande.
Vieni pure,
fatti sotto.
Che ci fai tu qui,
sopra il mio petto,
scendi giĆ¹ maledetto!
Fatemi respirare,
per l’amor di Dio.
Datemi spazio,
sono disposta a pagare il dazio.
Mostri del buio,
che di me ridete,
che mi deridete.
Andatevene.
O almeno spostatevi un po’.