Skip to main content

Nascondimi

Nascondimi
tra le tue mani soffici e severe
e portami con te
una di queste sere,
come un pensiero
riposto in tasca o nella testa;
hai preso tutto di me, quello che resta è:
cuore matto e disilluso
occhi smeraldini in cerca di una resa
mani fuori uso e senza presa.

Ma tu seduta stai in attesa
delle parole vere, dello sguardo disarmante
dello scacco e seduta stante: la ripresa,
cinematografia d’amante – la contesa
quando l’acqua di troppo trabocca
da coppe infrante dall’offesa.

Non ti chiedo di capirmi:
al crepuscolo coprimi e poi
riscoprimi fino ai minimi termini:
il silenzio m’inghiotte e si mangia
ogni percorribile senso e la magia
di questa notte di pece dove tutto dipende,
anche il terribile, anche i sogni.

Là la Luna, e ad una ad una
le stelle collego e condenso
(sospiro di fumo melenso)
e stiro e spiego e distendo
da quell’alambicco di ciò che penso
affinché arrivi a te dal buio
(esplosione di spazio)
(lampo intenso sul posto)
il senso nascosto del loro connubio.