C.52
Anna
Ho goduto molto, assieme a te
una notte, piena di istanti senza orizzonte.
Senza pensare, al futuro e alla morte,
sentendo solo i tuoi seni sulle mie labbra,
solo il canto privo di tempo
dei nostri corpi di carta
Filomena
Hai chiamato i nostri nomi
tra la luce diafana dei led
ed una lamiera dipinta.
Tengo ancora nella gola
tutto quanto quello ch’
avrei voluto dirti
Pitagora di Samo
[ . . . ] Ho
calcolato il limite del mio corpo,
Mi sono fatto tutto numero.
Per non guardare ,
per non sentire
il vuoto
che abita
il mio
cuore
Cavallo Pazzo
Ama il mio corpo che grida
che corre selvaggio da tutte le parti
che ha sirene nelle orecchie che ha farfalle nello stomaco
perchè il mio corpo è un cavallo che mi ha disarcionato
è un carro aperto che corre su una strada di sassi
e ogni giorno che passa
perde un pezzo di se
Amami
perchè quando
non rimarrà
più nulla
voglio vivere ancora