D.37
Le manette dei tuoi sguardi ai polsi,
imprigionati dentro al carcere dei tuoi discorsi.
Ora d’aria per uno scherzo.
Non siamo mai più evasi,
Galeotti dei tuo sguardi.
Il mio ultimo respiro
lo dedicherò a raccontare la storia
del tuo primo respiro,
che si fece un fiume
d’amore nel mio.
Pausa caffè.
Bevo dalle tue occhiaie
quel che rimane del giorno
e della tua bellezza che,
petalo a petalo,
folate di rughe
incoronano vera.
Riportami indietro,
al tempo in cui,
distesi,
ti dipingevo gli occhi con le dita,
un olio su tela del nostro vecchio amore.