G.87
ἦθος ἀνθρώπῳ δαίμων
Quelle due dita, che voi usate per godere,
io
me le ficco giù per la gola.
Nascondo nell’armadio l’acido che ogni giorno butto fuori,
e sotto il letto.
Un giorno lascerò che quest’acido mi corroda la faccia,
io sono già andata.
Giocherò con la spina dorsale a fare il dinosauro e per una volta,
non sarò invidiosa della fantasia,
ma ne godrò.
Prenderò la mia cassa toracica e la userò per tirare una riga nel mezzo,
e forse forse mi dividerò in due metà, che perfette non saranno,
Ma almeno libere..
La Papessa
Oggi vorrei stare sola a casa.
Girarmi uno spino e
perdonarmi.
Invece sono andata a lezione,
a fare la spesa,
in giro per bar.
La mia pelle è diafana e
non sono in possesso di alcun segreto,
perché sono vuota.
Ma sono la papessa e continuo ad accumulare,
mi faccio una maschera alla freddezza e
lascio le emozioni in pasto alla falsa noncuranza.
Sono il sesso ma anche la verginità.
Sono la madonna ma anche la dea Iside.
Sono madre ma anche figlia.
Una veste di seta turchese,
una tiara a cingere il mio capo.
Questo è tutto ciò che in fondo desidero.
Tutto
sarebbe solo palliativo perchè
ho un demone dentro che mi ha maledetto,
ogni volta arrivi da me, mio coraggioso Orfeo,
e non è il tuo sguardo a riportarmi negli inferi,
ma il mio demone troppo pesante.
I
Mi ero totalmente dimenticata cosa volesse dire sorridere per giorni
ripensando a una serata.
Sdraiata, sento ancora il tuo corpo sul mio,
mi hai baciato il collo, ahimè
mentre il tuo cuore mi schiacciava i contorni
ma in fondo si posava su di me come una farfalla
e ti accarezzavo i capelli fini.
E’ bastata una notte che il mio corpo ha preso già la tua forma.
II
Ieri, nel tuo monolocale
mi hai fatto sentire piccola così,
eppure non era il mio metro e sessanta,
né i tuoi poco meno di due metri.
Cerchi la complicità
e a quanto pare, non l’hai trovata in me.
Io cerco solo te,
e ora che siamo lontani il mio cuore trema,
ho bisogno dei tuoi occhi,
del sollievo di un tuo abbraccio,
per non sentirmi così piccola,
per non sentirmi,
Ma sentire solo te.
Bugia
Ti penso
e scusami se lo faccio
so di non averne il diritto.
Il mio pensiero è cosciente e innocente,
è lineare, parte da te oggi
e arrivo a pensare a noi due al mare.
Alle onde che non riescono a prenderci
e il calore che non ci riesce a fermare.
Ti vedo nella mia mente
e mi chiedo cosa stai facendo,
chissà se ti è capitato di pensarmi allo stesso modo.
Con affetto ma senza brama,
costantemente ma con la libertà
di una ragazza che sogna ma non pretende.
Chissà quante volte ti avrò fatto starnutire .
MARY JANE
Il groviglio nella mia testa non cede
e il ricordo estivo lentamente scompare
dietro la mia stessa paura,
che non mi permette di ricordare.
Tu, oppressivo, non capivi
che le farfalle nel mio stomaco
erano fame
e la mia mente stanca cedeva,
cedeva all’unica amica rimasta.
Questo groviglio neppure tu sei riuscito a liberarlo
e oppresso dai miei demoni
sei crollato.
Su di me.
Veggie no Vegan
Non chiedere scusa per quella sfortuna
Anzi grazie per avermi fatto male a letto,
per avermi mostrato, davvero, la luna,
nonostante non fossimo su un tetto.
Credevo di essere inopportuna
Ma sdraiati nel letto,
mi preoccupavo solo della lacuna
lasciata da me in questo versetto.
Ma ora rimetti il disco da capo
e torna qui a farmi male.