M.77
I contorni del mio corpo
si sono dissolti nell’orrore
del dannato raziocinio.
Evocazione di immagini
come fuochi d’artificio
annebbiano la vista.
Un viaggio in treno,
il paesaggio che scorre
troppo veloce e non gli stai dietro.
Il cielo si confonde con i prati
grigi,
e tu con lui.
Non sei più nulla, solo colore
inconsistente.
All’improvviso la belva
bussa più forte,
sbrana il pensiero e
lo lascia in brandelli.
Cadi
sull’asfalto bollente
e bruci ancora
nel dannato raziocinio
sperando di risorgere
come una fenice
ma ne vale la pena?
E’ un circolo vizioso,
senza fine,
senza tregua alcuna.
E ti chiedo:
Ne vale la pena?
Aria pura
imprigionata in
mille mila lame affilate,
glaciali come il dolore
della concretezza.
Universi paralleli
dentro il cosmo,
io nuda di
dimensione,
persa di ogni forma.
La voce disperata,
gridava.
Ti guardo e la tua immagine
rimane impressa
nei miei occhi che si nutrono,
ferocemente,
come bestie.
Mi afferri
solo con la tua voce
e io sento la tua carne
tra le mie mani.
Siamo due fiumi in piena.
Siamo un temporale
devastante
che si abbatte nella campagna.
Siamo il fuoco che arrugginisce la foresta.
Siamo un orgasmo,
siamo in balia del piacere,
un piacere che trascende il corpo
ma che non lo abbandona,
un piacere che si fonda sulla
Bellezza violenta
di Noi,
custodi del segreto
più bello dell’universo.
Sei distanza,
mancanza,
assenza.
Sei silenzio,
vuoto,
buio.
Sei rabbia,
smarrimento,
desiderio.
Sei diventato
Indifferenza.
Eppure non me ne vado,
continuo a restare
come se il tuo vuoto
potesse colmare il mio.
Sigaretta
E’ strano
sento l’amore che provavo per te,
ma è solo un riflesso.
Non ci sei più,
non esistiamo più
e non c’è un perché.
Una storia vissuta
come una sigaretta fumata
sotto un cielo stellato
in autunno.
Siamo sfumati nell’aria.
Siamo incolore.
Incompiuti.
Sangue freddo.
Nella luce fredda di questa stanza
fluttuo.
Danzo con il vestito della
malinconia, che non m’abbandona.
Chiudo gli occhi e il
silenzio,
devastante,
mi accoltella.
Il sangue, così maestoso, così affascinante
scivola sulla mia pelle.
Adesso, tu
prendimi,
guariscimi,
cura le mie ferite.