Cecil Lucano
rifiutato dal mondo
a zonzo sereno
per boschi e montagne
se ne va strimpellando.
Due sole lucertole
che abitan le sue tasche
gli fan compagnia
e come un eterno moccioso
dagli occhi oltremare
se stesso
non smette mai di meravigliare
nel veder nascer fiori
in un terreno
cosparso di sale.
A chi gli domanda
del suo passato
egli risponde
con far concitato
Son come Cristo
nostro signore,
me ne vo in giro
a cantar la mia storia
e i miei assassini
saran gli stessi
che condurranno me in gloria.
Solo son nato
in un mattin d’estate
tra le urla e i lamenti
di due capre agitate
e tanto mostruoso
era il mio aspetto
che anche per la morte
non fui ben accetto.
La vita passai
ad esser rifiutato
dagli uomini bastonato
e dalle donne cacciato.
Ma a dire il vero
Cecil non porta rancore
poiché anche chi lo uccise
conosceva il dolore.
Altro non mi resta
invero da fare
se non per boschi e montagne
allegro strimpellare.
e sereno e ridente
viaggiar per trovare
altri come me
c’han bisogno di amare.