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ODOR DI GINEPRO

 Si dileguò
 atterrita
 la coscienza mia
 alla febbril caduta
 in surreal mondo.
 Tristi fanciulli
 danzano sereni.
 Ripudiati dalla nascita
 suonan chitarre scordate
 sul ciglio della via infernale.
 E ragazze
 maledette
 dalla fica bruciante
 ungono il fallo paterno
 adornandolo
 d’aglio e sangue.
 Seduti
 intossicati
 cantiamo spensierati
 vecchie canzoni folk
 per le madri ormai straziate.
 E ci lasciamo annegare
 come bestie
 domate
 da quel soffocante odor di ginepro
 ch’ogni dove fa violenza
 di quest’inerme corpo mio
 steso
 sul bianco sudario.