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la ballata dello ragazzo cieco

volteggia mio caro
quando la melanconia ti lascia,
un attimo di respiro
quando senti la sedia su cui sei seduto
e un senso di tranquillità
tra una tempesta e l’altra
sai dirmi di che colore è il cielo oggi?
tra un ricordo spezzato
e una cicatrice di troppo
tu silenzioso
stai
e godi del briciolo di consapevolezza concesso
surfi tenendo in tensione
le corde che ti muovono là fuori
poesia che ha la pretesa di fermare il tempo
tu pensi
ma forse come gli antichi greci
ti soffermi sul come
piuttosto che il quando
tra una nota e l’altra
tra un cigolare della sedia
e un pensiero troppo rumoroso
attendi
ma poi d’un tratto
rifletti:”movimento!”