V’è mai capitato
d’esser calpestati, come suolo
da idee che non v’appartengono
e insigniti di vessilli a voi estranei?
V’è mai capitato
d’esser imprigionati, come criminali
da calunnie apocrife
affibbiate dall’ortodossia dominante?
V’è mai capitato
d’esser spogliati, come alberi
delle proprie idee e dottrine
e di rifugiarsi in ideologie altrui?
V’è mai capitato
di rintanare, come animali
dinnanzi alla nequizia d’animo
e alla laidezza dell’umanità?
Ed infine, in tali occasioni,
siete riusciti a diventare:
terra calpestabile
giammai infiammabile,
assassini spietati
dell’insita trivialità degli uomini,
alberi spogli
di animi perfidi e maliziosi,
animali rintanti
nel proprio mondo dei sogni?