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AL MIO PRIMO MAESTRO

Mi hai insegnato

A non fermarmi in superficie

Ad ascoltare gli ottoni in sottofondo

A dare più importanza

All’accompagnamento

Piuttosto che alla propria voce

E’ così in fondo la vita

Una panoplia

Di tante linee sparse e casuali

Intrecciate

In una schiva polifonia

Mi hai insegnato

Che umiltà, rispetto

Tenacia ed attenzione

Formino una sorta di armonia

Che io associo

A quella in cui ho imparato “Tanti Auguri”

Dalla tua voce di genitore

Sempre lei,

Quella di fa maggiore