– Signor Appuntato, mi costituisco
– Signorina, mi spiace ma non capisco
Quale sia la colpa, il reato, il delitto
Quale scure sulla sua nuca oscilli
La vedo scossa, ma stia tranquilla
Prego, si segga qui un istante
Mi dica pure qual è il suo pendente-
– Ho strisciato un paraurti, Appuntato
L’ho storto, l’ho tirato, l’ho ammaccato
Dio quel rumore, quel rumore tremendo
Come di cavallo rimasto azzoppato
E oltretutto l’altro conducente
Il tempo di parcheggiare e mi è scappato
Gli avrei volentieri lasciato
Un recapito, una targa, un contatto
L’intera anima gli avrei consegnato
Dio ora come mondare questo peccato
Come richiudere questo iato
Fra la me sicura, spavalda e sgamata
E questa seconda me disperata e fallita
Aiuto
Aiuto
Aiuto
Faceva bene, faceva bene mio padre
A tenersi le chiavi e lasciarmi appiedata
Crollano qui di fianco muraglie
Di fiducia mal ripagata
Crollano certezze, piedistalli e trofei
Ogni cosa di cui mi sia vantata
Vorrei un tombino per poter annegare
Vorrei un coltello per farmi soffrire
Impazzirò impazzirò impazzirò
Ma d’altra parte
Non riesco, proprio non riesco
A non fallire