E dopo averti portata a casa
Ebbro della tua carne
Dei baci e dei fremiti
Sazio del mio bianco
Miracolato giglio scultoreo
Senza peli né grinze sui gomiti
Per una notte noi due
Al contrario di noi stessi
Tu soffice ed io marmoreo
Dopo aver fatto l’amore
Più con le braccia
Che con il mio sesso
Dopo averti adorata
Nel buio dell’alcova
Latteo petalo di luna
Ti ho guardato stamattina
Mentre dormivi
Senza malizia alcuna
Ho visto capelli sul cuscino
Ed anche per terra
Sulle tende e nel lavandino
Ho visto graffi e lividi d’amplesso
Spezzare il lucore della tua pelle
I tuoi glutei prima granitici
Ora flosci come fondi di padelle
Mi sono chinato per un bacio
Ma il tuo fiato mi ha raggiunto
Come conserva di stoccafisso
Ho visto infine nell’incavo
Delle tue gambe
Una secca ma ovvia
Patacca di sangue
E malgrado me
Mi sono trovato a pensare
Se fosse possibile
Rifarti congelare