Davanti all’infinito
Sta la civiltà raccolta
In bermuda ed infradito
Le sue vergogne occulta
In triangoli di lycra
Si rosola sospesa
Fra dune color ocra
Portandosi dimessa appresso
Sulla schiena dalla luce offesa
Palloni, formelle e secchielli
Si adira molto spesso
Per la sabbia dei monelli
Si unge la pelle
Si ustiona le spalle
Imbrocca le stelle
Trascina anche le culle
Sulla rena per un po’ di iodio
S’ingozza a mezzogiorno
Per correre a brindare
Col bicarbonato di sodio
Fa un tuffo dopo il turno
Per potersi rilassare
Conquista ragazze
Abbandona monnezze
Snobba ambulanti
Scruta benestanti
Con gli ori e l’abbronzatura
Già duratura dai primi di Giugno
Scrive parole
Sulla sabbia per lasciare un segno
O per fare come in quella canzone
Compra ghiaccioli
Lascia accesi i fanali
Per una pisciata notturna fra le dune
Compra giornali
Non per leggere notizie alcune
Ma per farsi ombra dal giogo del sole
Cavalca le onde
Si rovescia in capriole
Si assopisce fra le fronde
Occhieggia ma silente si ritrae
Al passar delle gioconde
Come la marea che avanza e scompare
E il naufragar l’è dolce in questo mare