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Il disegno di Eleonora

Avrei voluto imparare come fruiva delle proprie emozioni, furtivamente

assemblare incastro dopo incastro

il divenir dei suoi giorni

farlo mio

leggerla e ripeterla

leggerla e ripeterla

Non facendomi distrarre dal rumore del condizionatore che scandisce la forma dell’aria

distendendomi semplicemente

la dov’è il crogiolarsi delle sue meningi

sull’arcata sopracciliare

memorizzandone i mosaici

riproducendo la ninna nanna dell’eco del coro

davanti alla sua classe

per farla addormentare

Divenir allievo di questa maestosità

e sempre,

furtivamente,

architettar tra i suoi sogni

il progetto di me