Ti ho sognata, o meglio, in preda al delirio notturno ti ho adoperata per curare la sofferenza, calmare i tremori, ci conoscevamo da una vita pur non essendoci mai parlati prima.
Che siano rimandi di qualche vita passata? Preludi di vite future?
Allietavi così persino il pensiero del nulla che ci aspetta, liberazione dal cappio stretto che utilizziamo per sorvolare questa terra fatta di pungiglioni
Era molto tempo che non ti sognavo così genuinamente, prima eri una sorta di fissazione, crocifissa nei meandri di non so che sostanza, organo o anima vitale
La tua immagine era bellissima tanto da riportarmi al porto, così immensa da non poter contenere alcuna luce alcun faro ma essere essa stessa casa e cielo