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Fragile maestà

Non riesco che a vederti nuda,
I panni gettati alla dolcezza della sera .
La mia riva di baci ha sfidato la tua dura scogliera ,
Sfiorandone molle l’umida grotta.

Nuda mi sfili dinnanzi,
Un tappeto rosso raccoglie i tuoi passi tra i cocci.
La gente che t’applaude, ti sorride,
ma nessuno chino a sfilare vetri dai tuoi piedi scalzi.

Nuda ti ricopri di albe e tramonti,
Al sole rubi rosei drappi.
Ma quel che vedo è solo mezza luna nuda
nascosta nel declino della notte.

Fuggimi poiché se ti lasci prendere,
non potrò che riempirti la pelle,
sono il fragile sarto di destini stracciati.