Giaccio
su questo letto di dolore
notti insonni
lenzuoli gelidi
e passo il tempo ad immaginare e sognare
come sarebbe andata
se avessimo potuto comunicare
non a parole,
costrutto umano,
ma con il linguaggio dell’anima.
Immagino te
di fianco a me
mi guardo
dove sei?
Non sento più il tuo pianto
forse perchè passi il tempo a ridere
e neanche ti ricordi il sapore salato delle lacrime
perchè di piangere non ne hai più bisogno.
Tu ridi,
io giaccio
attendo la morte
ma
non privarmi della benedetta speranza dei ventenni
di poterti incontrare ancora
chissà dove
chissà come
e dimmi che un giorno sarà il nostro tempo,
non qui,
non ora,
in un’altra vita,
dove non esiste nè lo spazio, nè il tempo.
Dammi un ultimo bacio prima di fuggire