L’ennesima macchina si allontana dal parcheggio
il fioraio abbassa la serranda dopo la solita giornata vuota
un tramonto scontato lascia il posto ad un’ovvia nottata
il tranquillo piattume che dipinge la nostra città.
Mi appoggio a Lui e aspetto un passaggio per casa
vecchio,ferito e dimenticato anche da se stesso
lunghe rughe si inarcano sulla facciata
echi di note gridano di scosse passate mai andate via.
Un cancro si insinua Tra i due fiumi
consuma silenzioso le trame del buon senso
e lascia fiorire il male sopito in ogni uomo
menefreghismo,
assorbe anche chi giura di essere al Suo fianco
la solitudine incombe nell’indifferenza totale
di chi ha scelto la via dell’ignavo
mentre il tempo rosicchia unte mura colanti.
Eppure si combatte ancora
perchè non si è mai soli nel perseguire il giusto
piccoli passi avanti che raccontanto di enormi sacrifici, dolorosi
tante voci parlano, tanti volti si susseguono,
il dramma si gonfia sempre più
nuovi interpreti prendono posto in scena
ma forse dopo tanto naufragar’ amaro
appare un’orizzonte più vero ai miei occhi.
Il direttore alza la bacchetta,
silenzio in sala,
in culo alla balena!
E si attacca…