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Vespri

Al tramonto mi trascino
come un salice piangente,
assente nell’ora clemente
quando le voci si sollevano
lentamente
e una luce dorata
si propaga per i vigneti,
per gli ignoti occhi inquieti
che risiedono dietro
quest’amaro alfabeto segreto

(ex utero ante luciferum genui te)