Benedetta sia la scimmia che ti assalta e ti divora
Che bussa alla tua bocca per scarcerare un ricordo o un’emozione
Di noi due miracoli indicibili fatti di tenerezza e spergiuro
sproporzione nelle splendenti miserie d’ogni giorno
Ora che per ricordarti devo chiedere aiuto
Alla mia lingua e alle mie dita
ora che hai trasformato ogni panorama in distanza
e solo e stanco nuoto in questo cielo di dopopioggia
vorrei ritrovarti amore mio portafortuna
sulle colline piene di fiori e di polline
e come due giovani partigiani ancora sanguinanti feriti
guardare il mondo con occhi che hanno vinto la guerra
Vorrei ritrovarti ora…
ancora…
e ancora…
per prenderti la mano e vendemmiar amor