Sacro amore e luce di Venere
che libertà non illudi
avvolta dal mantello di Minerva,
per ogni gioia una giusta guerra.
Ovunque tormenti per la bellezza divina,
è inspiegabile ricerca
su ogni pezzo sacro
la sacralità continua dell’incestuoso universo,
infinito imprescindibile dei cicli cosparso.
Cercare e arrancare disperde
essendo un bandito,
brigante e ribelle,
trovo cicatrici sulla pelle
di gesti goffi e altri ignoti combattenti.
Dolce solitudine, compagna silenziosa,
aiutami ad aspettare.
Salgo me stesso,
ancora, centro e méta
di un cammino gagliardo,
goliardo, infingardo,
lungo tutto una vita,
trovando nel cielo notturno i tuoi petali
nell’aurora e nel crepuscolo i miei giorni,
come fiamma viva nel cuore,
ancora del desiderio tuo ardo.