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Una donna che ti vuole a metà

l’adagio for string che copre i metalli

umiltà che rosica fino all’inutilità

libertà sfondante come

imbizzarriti cavalli.

Stride

l’urlo della mia anima

anche se forte è il richiamo selvaggioo

ora capisco la congestionante speranza ondulata a rassegnazione

di sfiammanti ricordi a me cari.

Stringo

forte al petto la paura di restare solo

e fredde mani inibite

con cui cospargo letame maturato

ad invigorir sogni d’amor che sempre ho seminato

e mai realizzati, se mai esistiti.

Rabbrividisco

di fronte ad un mondo così piccolo sprofondante in delucidazioni costanti

apparentemente perfette e troppo esasperanti,

come ragnatele agli angoli oscuri della stanza

catturano falene mentre fuori è luna piena.

Respingo

ogni legge certa

ogni vecchia scoperta

ogni gesto incerto

ogni volto coperto.

Aspetto

il tuo candido viso

di gemme e perle intriso

raddoppia l’aurora il tuo sorriso

e primavera sarà senza preavviso.