Skip to main content

Riassunto

È che sono una persona confusionaria
tipo da disordine e calzini per aria
pensieri spaiati che non controllo e
che alle volte mi soffocano
tipo cappio al collo

Come se pensare mi facesse affogare
in un mare di idee senza confine
e alla fine vorrei trovare te
tipo oasi nel deserto
ma non un miraggio, sia chiaro,
tu in carne e ossa che mi prendi la mano
e mi dici che insieme tutto si sistema
perché lo sai che da sola non ne esco
che più ci provo, meno riesco

È una lotta continua tra me e me
che smorzo viaggiando in mondi irreali
e che spero un giorno finisca e
che l’irreale lasci il posto al reale

E so che succederà
quando capirò di cosa ho bisogno
quando capirò chi sei te
che per ora rimani una musa immaginaria

E nel frattempo soffoco
manca l’aria
*respiro*

Dispnea

Sprofondo in un abisso

blu,

fa freddo,

è notte,

non respiro più

non penso più,

vedo solo le tue iridi,

mi ostino a sfuggire

ma tu mi tendi la mano,

mi afferri il braccio prepotentemente

e mi riporti a riva,

alla vita.

Calici ricolmi di quelle verità

seppellite nei cimiteri della nostra esistenza.

Iniziazione alla solitudine di un malato d’amore

Sento di lanciarmi,

di aggrapparmi alla mia esistenza

e ripartire

sul quel sentiero

tracciato dal ritmo del mio cuore

oltre il presente soffocante

oltre il domani oscuro

e recitare i miei canti orfici

per proseguirne la scrittura ed il cammino.

Perché

fino a che punto ci potremo riflettere

dentro a uno specchio di fronte ad un’altro specchio,

per trovarne il fondo dell’anima che bramiamo

e che mai potremo possedere

anche se ti prometto

che ti amerò per sempre?

Eppure,

la nuova fiamma che mi divampa,

dal sentimento libertario

e dal sapore anarchico, si esprime.

“Se non da solo,

scalando le vette più alte del mondo,

chi sarei

se non la roccia che tocco

di mia mano

per l’uomo che sono?”

 

 

 

Blackout

Vorrei solo per un attimo

chiudere gli occhi

ed immergermi nel ricordo

eterno

delle tue braccia sulla mia schiena

e dei mille baci sulle mie guance.

Vorrei solo per un attimo

riaverti accanto,

per soffiare sulle tue labbra

parole d’amore.

E se solo il pensiero stesso fosse il peccato?

Aeroplanino di carta

Era una domenica piovosa
di inizio novembre,
e in una stanza d’ospedale
il tempo sembrava essersi fermato.

Era tutto normale
fino al momento del saluto,
un bacio lieve appena accennato
pieno di sentimento e di speranza.

Ed è lì che ho visto l’amore,
l’amore quello vero
in quegli occhi azzurri e verdi
che si mescolavano insieme.

Gli occhi diventati lucidi
e quel sorriso sincero,
seguiti da un ‘a domani’ sospirato
e la volontà di rimanere.

Non scorderò quella sensazione,
una morsa stretta
che blocca il cuore
e lo lascia lì sospeso

Come un aeroplanino di carta
trascinato da un vento leggero.

03:12

Se chiudo gli occhi

c’è troppo rumore

in testa.

Pan di stelle

Je ne sais pas qu’est-ce que je peux dire,

come i fiori

che si schiudono sempre alla stessa ora.

Qu’est-ce que tu veux?

Fra le altre cose deplorevoli

disse di star morendo

di freddo,

e di aver parlato con Dio.

 

Sai perché il calendario maya finiva nel duemiladodici?

 

Je ne sais pas qu’est-ce que je peux dire.

Parlami di queste storie terrificanti.

Ti sto dicendo di non preoccuparti,

avete adottato il mio bicchiere

ma non me ne accorgo,

perché avete versato direttamente le persone.

 

 

Grovigli

Potrò affiancarti

mentre

lentamente

ti snodi.