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Singin’ in the rain

tutti a maledire

le continue piogge

neanche fossero loro

la causa dell’infelicità umana

impasto di rimpianti e frustrazioni

in un giorno dimenticato

ho scoperto

ho imparato

ad amare

il suo profumo

sul viscido cemento

sul solido fango

il suo rumore

sulle rassegnate foglie

sui tetti di tegole

e su quelli in lamiera

mimetizza le lacrime

esalta la gioia

enfatizza la follia.

in morte di un amico

te ne sei andato

un anonimo lunedì mattina

di quelli grigi

che quando sei in ufficio ti fanno maledire il lavoro

Te ne sei andato senza salutare

in un modo che non è da te

ingabbiato fra le lamiere

proprio tu

che amavi camminare fra le nuvole

Ieri sono ripassato, e scusami se non avevo un fiore da lasciare

la, rimane solo una macchia scura sull’asfalto

mentre gli automezzi scorrono veloci e inconsapevoli

di tutto ciò che eri

La mente tira fuori il mio lato cinico:

quanti la meriterebbero al posto tuo

in primis proprio io

che passiamo i giorni a lamentarci

a farci domande

a farci le guerre e costruire muri

Eri venuto dall’altro lato del nostro mare

hai lottato per non annegare

nelle cattiverie di questa società

Mi hai portato

esempi, ideali,

una ricamata maglietta blu

e ore che non ci sei più

ti prometto che tu vivrai in noi

e noi vivremo con te, per te

Ho trovato una tua foto di quattro anni fa,

in mezzo a tutti noi, sdraiati nel prato,

tu suonavi la chitarra

eri fatto così, portavi la bellezza nel mondo

Il giorno in cui ti abbiamo dato l’ultimo saluto era un venerdì 13

estate, non c’era una nuvola nel cielo

e il torrido e luminoso sole asciugava la guance di chi ti ha amato

quasi a volerci farci ricordare di quanta bellezza abbiamo sempre attorno a noi

Eri nella camera numero uno, proprio come te.

come devi stare scomodo in quello stretto pezzo di legno

mi immagino mentre ti lamenti, con quel sorriso

Al ritorno abbiamo cantato Dalla e brindato alla tua

che avresti voluto così

e non si voleva farti incazzare

Ti immagino lassù, tra i tuoi numeri e le corde e le poesie

farti un’amara risata delle nostre infime miserie

LoZio, intanto metti le cose da bere al fresco

scegli con cura la da musica da ballare

che noi si arriva tra poco per la grande festa

giusto il tempo di migliorare un pochino

questo mondo

disumano

 

Un fiume mi ha portato da te

Un fiume d’acqua

dal cielo e dagli occhi

mi ha portato da te

Un fiume nero, artificiale

un fiume di paure

un fiume di domande

un fiume di fantasie

sulle tue prerogative

mi ha portato fino a te

E ci siamo guardati

riconosciuti

E dopo il fiume

lo sei diventata tu stessa

E io mi sono lasciato travolgere

inondare

sommergere

e ho scoperto

che anche sott’acqua

riesco benissimo a respirare

ma soprattutto

so respirare

te

Non ho foto di te

Non ho foto di te

Te ne feci una di nascosto

il capo chino su di un libro

La riguardo ogni giorno

ma non vedo il tuo viso

Non ho foto di te

con me

non ci sono stati momenti da immortalare

non volevi mai uscire

forse ti vergognavi di come sono

ero sempre io a cercare le tue labbra

Però amavi

farti leggere le mie poesie

e il caffè a letto

le lenzuola rosse

e quella violenta passione

solo in quel momento riuscivo a domarti

dominarti

L’unica sera che siamo usciti

ti difesi da un molesto avvinazzato

e poi ti chiesi scusa

che a difenderti sei bravissima da sola

Ma sai difenderti anche da te stessa?

Non ti ho mai chiesto nulla

lo faccio ora: abbi coraggio

Non ho foto di te

ne ho fatta una

mentale

il mio scatto migliore

 

 

Un impiegato triste

E mentre si abbronza la pelle

con il candore dei neon

guardo oltre la finestra

di questo grigio ufficio

e vedo cielo plumbeo

sopra le nostre teste

E i vostri rimproveri

le vostre urla

la vostra ipocrisia

mi scivolano lentamente via

Io sogno il caldo sole

la pace dentro e attorno a me

Io sogno te, mia sirena,

anche se so che non esisti

perchè quel giorno

in riva al mare

il vento mi portò il tuo profumo

E quella notte così comune

Morfeo mi portò il dipinto del tuo volto

Mi domando dove sei

ora

che stai facendo

adesso

se anche tu pensi le stesse cose.

E mi domando

soprattutto

se anche tu mi stai cercando

e se siamo destinati

a non incontrarci mai

Lacrime solitarie

Un tempo

mi fu detto

non si dovrebbe mai

piangere da soli

Resistere

E come pioggia acida

che arde la pelle

arde l’anima mia

ipocriti

egoisti

meretrici

bugiardi

finchè consumata

rimarrà solo

sangue rappreso

lacrime secche

parole non dette

latte versato

pietra inscalfibile

Alicante

Mientras que se aleja

y cruza la calle con paso despierto

con sus pequenos pies

con sus unas pintadas

con sus mil brazaletes

con su blanca espalda,

su espesa malena rojiza

resplendece

a la luz del caliente

y ahora menguante sol

de una comuna tarde verianega en el sur.

Me parado a mirarla

una ultima vez

siempre mas pequena y leyos

hasta que deseparece en la muchedumbre,

hasta che se vuelve en ella

Inutilità alcoliche

Hai scoperto

che per quanto puoi bere

non riuscirai mai

a vomitare

il cuore

Exogenesis

In fondo ai tuoi grandi occhi

io vedo il tuo tormento

vorrei essere vento

per raggiungerti in ogni momento

e scompigliare per gioco

i tuoi capelli rosso fuoco

Prenderti per mano

portarti via, con me, lontano

Sai che per me non ha prezzo

il tuo sorriso giocondo

vale una vita in questo mondo

così aspro e cattivo

che grazie a te un po’ meno disprezzo

e mi fa sentire vivo