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a little bird told me that

you forced me to
fly
flee
flow
float
flick
flinch
flare
flame
but in this spotless golden cage
i barely learnt how to
flaw.

Poetizionario n° 1.

/ri·còr·do/:

Respiro il silenzio di un’esistenza pianificata
Intingo le ossa nella memoria che preme, freme e sguiscia
Circumnavigo a vista l’arcipelago di attimi
Ostento tra gli specchi di un’Io ormai estraneo
Respingo il vociare affannato dei minuti sovrapposti di quel martedì pomeriggio
Dirigo lo sguardo verso il cielo
Ormeggio la mente, alle spalle la tempesta:

Rapido Infinito (Censito Ormai Ripetutamente) Da Occultare

i wanna
bash
batter
beat
beg
blast
block
blow
bomb
break
bruise
burn
burst

and then

bury

all this.

Vorrei raccontarti di quando il cielo
qui si accorda con l’anima
e piange miseria nelle strade inglesi
delle risate, delle crisi profonde, dell’intensità di tutto questo
di quando per queste vie
ho perso, rischiato e ritrovato me stesso
della vista appannata quando torno a casa
e il gin mi scorre nelle vene
dei libri che leggo, delle persone che incontro,
dei sogni che ho in mente
di ogni parola mancata
di ogni volta che sono contento e non te lo dico
di quando vorrei averti qui e non ti avviso
di quando tutto questo è solo un peso in più
e sotto voce,
stringo tutto questo
dietro al cuore
e al telefono rispondo ancora ‘tutto bene’.

Here

Here,
alone,
among many
many thoughts
many characters
many comedies
many tragedies
many farces, jokes and deceptions
many stages
I don’t belong anymore to
many worlds I don’t manage to
interpret
value
compare
explain
anymore
how I’d love
to find something
that is
only
mine.

I love

I love
of me
all those weaknesses
all that craving for excess
all those endless desires
all my temporary shipwrecks
all those shivers
all that longing for feeling human
with my scars
my faulty pieces
held together almost by a miracle
my eyes filled with marvel
before everyday magic
the fears I keep hidden
within myself
as ghosts of a haunted castle
and all those things
that perhaps
you never
ever
loved.

Green fingers

You tear up
every day
the petals
of the flower of happiness
while pretending
not to know
that it’s you,
only you
the lifeblood
of all this.

Ai tumulti del corpo
si innalzi il pensiero,
si accordi col cuore

and i run
i
constantly
persistently
endlessly
run

but who said i need to run?
what am i trying to clasp?
am i not fleeing from my own feet?

still eagering for an answer
i run
from a dog’s bark
none hears.

Giugno ’18

Avrei voluto solo rimanere per un po’
senza più partenze, arrivi e coincidenze
senza sacrificare la mia vita
in un’altra valigia
senza cambiare il faro del mio porto

Ma qui
sento
il sangue che scorre nelle mie vene
la salsedine e il vento del mio spirito
il sapore acre della mia terra

qui
c’è la tazzina di vetro
in cui prendo sempre il caffé

c’è la linea dove tutto finisce
e che il mondo stringe e abbraccia

ci sono gli assiuoli che ogni notte
cantano impietosi la morte

ci sono le stelle a cui
non riesco mai dare un nome

ci sono i silenzi di babbo
e i discorsi senza fine di mamma

qui
sono Io
e per quanto possa scappare
sarai eternamente
amara terra mia.