Sono il fortunato vincitore
di una partita
che vorrei perdere.
Sono il fortunato vincitore
di una partita
che vorrei perdere.
Tengo il volume della musica al massimo
perché sono autolesionista
mi piace soffrire di mal di testa;
tengo il volume della musica al massimo
perché sono il medico di me stesso
mi piace abbinare ai miei incubi perfetti sottofondi.
Sono il fertilizzante di me stesso.
Inadeguato per qualsiasi terreno
concludo la mia esistenza
bruciando al sole.
Bang!
Le ginocchia cedono
il cuore cessa di battere
il corpo si accascia a terra
inerme,
un rivolo di sangue macchia il pavimento,
egoista fu la ragazza
che
ha risolto tutti i suoi problemi con un click
lasciandone di nuovi ad estranei
nella stanza
solo il silenzio assordante della morte.
Siamo viandanti in un mare di nebbia
alla ricerca del nostro porto sicuro.
Mi ritrovo qui
fermo
dimenticato
abbandonato
in un binario morto,
accanto a me scorrono veloci i treni
senza fermarsi
trasportano anime sognatrici,
mentre io, lentamente arrugginisco.
La luce
dei tuoi occhi
ha lasciato
un’ombra
nel mio cuore.
C’è una buca davanti a me
che cos’è?
É forse una fossa
una tana di animale
una grotta
non lo so.
C’è una buca davanti a me
dove sono?
Sono forse in un cimitero
in un bosco
in un cantiere
non lo so.
C’è una buca davanti a me
per chi è?
É forse lì per me
per qualche motivo
per un semplice caso
non lo so.
C’è una buca davanti a me
è stata appena scavata
si vede che è nuova
sul fondo c’è del fango
stanotte deve essere piovuto
sembra abbastanza grande
mi ci sdraio dentro
sono comodo
c’è silenzio
fa freddo
da qui si gode di una splendida vista,
il cielo
luminoso
azzurro
limpido
la tempesta è passata definitivamente.
Come una lampada cinese difettosa
i miei sogni bruciano
e
non prendono il volo.
Il tonno era un sognatore,
credeva fermamente nella libertà,
gli piaceva discutere con i compagni di banco
che colpe poteva avere lui, se, spinto dalla curiosità
per caso incontrò un amo
e, per educazione decise di fare conoscenza.
Sognava di nuotare libero nell’oceano
Pacifico,
ora si ritrova immerso nell’olio
chiuso in una scatoletta di latta;
chissà se aveva sentito parlare di questo strano pesce senza pinne
l’uomo.
“Ricco di Omega 3” recita la scatola
dubito che ambiva a questa fine,
voleva mettere su famiglia
preferibilmente non con una triglia,
era un gran bel tonno, pinna gialla
sotto la luce del sole
risplendeva la sua schiena d’orata
ora della sua regalità,
e di tutte quello che hanno visto i suoi occhi nelle profondità
cosa ne può importare al povero studente
se c’è l’offerta 3+1?