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V.

Da quando ho assaporato la tua schiena

ogni mio discorso è punteggiato dai tuoi nei.

Uno

 

Due sconosciuti,

due conoscenti,

due sguardi,

due parole,

due stelle cadenti,

due tramonti,

due giri in moto,

due panorami,

due canzoni.

 

Poi, d’improvviso,

osservare le discromie

delle tue verdi iridi

diventò il mio passatempo preferito.

 

E da due,

fummo Uno.

Le tre e trentatré

Mi manchi da morire.

 

Ti odio da vivere.

Sistema nervoso autonomo

Con te eravamo Noi,

ma non ero più Io.

 

Con te eravamo Acetilcolina,

ma io sono Noradrenalina.

 

R.

Sei il filo di Arianna

nel labirinto della mia vita.

XI.

Mi sfiori appena

ed è subito primavera

nel mio stomaco.

Plenilunio

Fuggendo dai tuoi occhi enigmatici

immerse nella luce della notte

le tue emozioni si traducono

nelle tue mani su di me.

E la mia mente e i miei sensi

intensamente si perdono

come il senno di Orlando

sulla Luna che ci avvolge.

 

Pandemia

Che palle il coronavirus

e le mascherine del cazzo

per me che vivevo sempre

col rossetto rosso come arma.

Non smettere mai

Mi sussurri

mentre mi nutro dei tuoi sospiri

in un connubio estatico.

 

Armonia dei corpi

simbioticamente avvolti

affamati d’esplorarsi

ardentemente.

VII.

A te

che hai visto in me

musei

dove io ho visto solo

corridoi vuoti.