Non voglio più spazio tra me e il cuscino
ora che non ti sento più vicino
da notti rigiro e rigiro
sento il cuore bucato da un uncino.
Non voglio più spazio tra me e il cuscino
ora che non ti sento più vicino
da notti rigiro e rigiro
sento il cuore bucato da un uncino.
e forse se l’unica cosa vera sei tu
unica luce di sincerità della mia esistenza
la mia vita non fa così schifo,
il destino mi ha riservato qualcosa
che mai mi sarei aspettato
e che oggi a stento capisco
Caduto nel mezzo
tra chi non sono e chi vorrei essere
vorrei liberar me
trovar la mia strada
scappar da questa pioggia
e uccidere la mia rovina
…
prima che uccida me.
Non vorrei che
perdendo fiducia in me stesso
perdessi la fiducia
in chi ha scolpito il cuore
dandogli una casa
dimenticandosi che
soprattutto da lontano
le fondamenta vanno mantenute.
Gridare al mondo che sei mia non è la soluzione
se al complimento di ogni piccola azione
il senno evade, esplode
lasciando spazio a rabbia, vittima di una frode
sono nato e cresciuto nella moltitudine
la gelosia deriva dalla paura della solitudine
mi afferra e mi trattiene, quasi nicotinica
e piano piano mi distrugge, clinica.
So che non basta il senno
non so neanche se sia un segno
alimento e alimento
in questo labirinto mi aggiro con sgomento
non so se risieda nel corpo o nella testa
ma cedo quando si manifesta
dopo anni ancora indefinita
certe volte vorrei farla finita.
Aiutami tu nel cercare la forza
non che permetta di elevare
o di alleviar qualunque male
ma che porti al quieto vivere
senza esser vittima di un mondo
che per la sua grande pochezza
riduca possibilità ed intelligenza.
E se la lacrime non fossero altro che
nostri piccoli mondi ormai maturi
pieni di tristezza o felicità
che lasciamo cadere o riassorbire
allora io sarei creatore di galassie
ricche di mancanze colmate ma infinite
di manie ossessive e irraggiungibili
figlie di vizi proibiti.
Sdraiati nella nostra terra
bagnati dal nostro mare
io guardo te
così perfetta ed irraggiungibile
il sale nella pelle
pesi nella testa
forte la paura di perderti
nel mio viso scorre una goccia
forse non è acqua di mare.
So che tocco rami non miei
che logoro cordoni argentati altrui
ma esiste un luogo in cui tutto è concesso
pure l’amore.