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Dei Fattori Comuni

Dal ventre un cancro “x” cresce
e spinge
passo dopo passo
la distrazione per l’altro
senza troppo cordoglio nel crocco
per dedicarsi al desiderio
di voler desiderare.
[Una motilità vegetativa.]

Ma l’Ego illuso è pseudo desiderare
e l’interazione tra Ego e desiderio
è cruciale.

Un cruccio.

Spaventa i corvi con 50 kg di ossa
e giri della mente
in lama impalpabile
seria e lucente.
Ennesima rivelazione
dell’acido sultano
che ruba
scioglie
e spedisce.

IRRUMATIO

Nebbioso
il mio corpo deforme
si stende
sul suolo di vetro
e rapprende
un vuoto che cola
dal mondo.

Rabbioso
il cielo nel cuore
rinchiuso
su un letto di foglie
cadute
rinnega il suo amare
più esoso.

Criptico desiderio
lascia il mio umore pietoso
e concedi spazio
alla catarsi.

E così non mi spiego

Mentre il mondo non si piega io quasi godo
nel vedere (rivedere) la bellezza morire
sfruttata per propaggine d’ego,
priva d’amore e ricolmo di va-ni-tá.
Petite del perire tra gli scatti multifiltrati
riversi in specchi da toilette intossicati
e quanta polvere sul vetro dell’inadeguatezza

così
per tratti anacronistici criptati
cavati o ricavati dal fetido lascito
di troppo sperma

incondizionato.

Dimenticandoci

Tu
precipitasti in terra apatica

Io
pazzo
scrivo di te
tentando di spiegare una vita
con qualche verso

ti penso ogni giorno
e ti uccido ad ogni ora
ma tu
non muori ancora

cosa resterà?

L’impotenza

tra tutti questi autori
Io sono il nulla
non ho nulla da dire
nulla di cui vantarmi
e niente a cui inneggiare

guarda questo
guarda quello
a me non serve.

Io sto qui
che bevo quando scrivo
degl’infernali insetti
che nei pugni tengo stretti
sapendo che le cose
accadono comunque.
perché dirvi di guardarle?

Io sto qui
e vivo quando bevo.
sarò anche criticabile
e poco abile a far capire cosa provo
ma intanto
resta il fatto
che la vita è crudele
anche senza di me
o di te
o di lei

quindi
Vino.

Uffa che noia

Le sigarette sono finite
continuadole ad usare per altro
poi sbuca Battisti
vorrei vorrei
averti
e non volerti
sognarti
e mai desiderarti.
Rivedo la tua voce
mi manchi
e vorrei non finissi mai
come non dovrebbero finire le
sigarette.
Potresti non sentirmi
davvero
forse non ci capiamo
eppure tu carpisci
quello strano sentire
che è l’interesse
come un quadro di Mirò ad un after.
Poi penso a una rossa
una bionda
e agli occhi verdi in cui mi persi.
Alla fine vi dico
torno a casa e incontro lui
Cesare
il gatto nero.

Rivediti o Rivendicati

Vaffanculo ai passanti repressi
Tra questi versi depressi
connessi dal tentare
una cosa per un’altra.

Vaffanculo ad ogni fuga
per poco sopportare,
sapendo che la vita è una merda
e noi eravamo essenza
d’acciaio e tulipani
in quella nave piena,
densa di mille piani.

Vaffanculo alla mia lama tesa
diretta senza tregua
per mutilare il suolo
di ogni tuo rifiuto
che poi ti frammento
e mai mi consolo.

Vaffanculo all’avanzare
di questi anni dispersi
a viaggiare per finiti amori
e scopate dentro ai cessi.

Vaffanculo a tutti voi
Che criticate il mondo
e i soldi vi girano sempre in tondo
voi siete le tarantole
da lenir col piede umano.

Vaffanculo al giogo della vita.
Terra!
Io non t’invidio!
Ed ora basta.

Nell’Arno
con questa luna piena
è solo un attimo di pena.

X.

All’idiosincrasia dell’ Io per te

Sei diletto nel lutto del mio letto

VIII.

I muri vaticani

martiri del tempo

tentano di nasconderci

perché l’arte ci eccita

e le tue labbra mi tentano,

Incessantemente.

 

I canali geometrici

le scale, le chiese,

Peggy,

Casanova,

l’amore nel tuo sguardo

nella vecchia serenissima,

al tramonto,

tra interstizi

e mille cormorani.

 

Rivango

 

Versi notturni

nati da gemiti distorti

ammirando i contorni

dei nostri corpi contorti.

 

Rivivo la tua pelle anserina

allo stringerti del seno,

diamanti.

 

Tra le gambe mi stringi

con lame di sguardi

di odi et amo,

sento la pienezza

e mi dilanio.

 

Con il tuo culo tra le mani

la mia esistenza

nelle tue profondità

e poi

dolce

al tuo ventre mi avvinghio,

lentamente

decado

nel tuo sinfonico bussare.

 

Ti bacerò fino allo strazio

delle nostre labbra sanguinanti.

 

Questo era nulla

O tutto ciò che avevo.