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Sconosciuto

Lì che ti ho visto,
sul lato sinistro della via
a cercar qualcosa con una canna da pesca,
in quella scatola dei rifiuti.
A te chiedo scusa per le cose inutili,
i pochi ringraziamenti,
i pranzi straziati dagli urli neri dei litigi.

Last-Minute

Potrei con sicurezza assicurarti
che lo spazio sarà solo una convenzione destinata a perdersi.
Portavoce di distanze assurde,
inimmaginabili agli occhi
di chi è abituato a tenersi tremendamente vicino,
con i battiti del petto udibili sempre a fuoco,
quando con le mani fingendo stetoscopi,
giochiamo a sentirci il cuore
nelle stanze buie.

Se gli aerei costassero quanto il bus per casa tua,
rincorrerei ogni notte le stelle,
solo
per rimboccarti le coperte.

D’amore e d’ombra
le tue labbra la mattina,
che mi baciano gli occhi ancor socchiusi,
e spingono nella ferita il coltello,
della battaglia della sera prima.

Sento il fiato di mio padre sul collo,
in quella porzione di spazio
dove di solito si poggia,
con contundenza feroce,
il tuo viso mentre mi chiede:
cos’hai?

Credo che quindi,
anzi desumo
oppure deduco,
che il grande generale anche da me si aspetti qualcosa.
Gli auguro dunque di sedersi
su una poltrona piuttosto comoda.

Mi è arrivato l’ultimo volantino della Conad.
Insieme al dentifricio
per i cattivi dai denti gialli,
vendevano in offerta:
sogni. A novantanove centesimi.

Maestro

Un posto speciale a te
che rimembri ancora l’ormai da tutti denudato Montale.

Hai preso per mano la mia penna blu,
poco formale, lo so.
I puntini sulle i,
aggiunti in quei compiti trascorsi passati ridendo,
li ho messi in un sacchetto.

Conto di sgocciolarli tutti per terra,
prima della fine dei miei giorni,
anche in modo da ricordarmi,
come tornare indietro.

Chi ha detto
che baciarsi sotto la pioggia
sarebbe stata la quintessenza dell’atto,
forse ora vorrà sapere,
che il mio cuore ha la bronchite.

Il senso delle cose
è velatamente nascosto tra le tue mani.
Il senso della frase, invece
nella tua gola.
Ma quello dell’amore,
oh, quello dell’amore
è piantato come un paletto
nella mia carne,
e tu
tu non lo possiedi.

La notte
quando non vedo se sei ancora accanto a me,
tra quel buio nero terrificante
e i rumori sinistri delle porte
che contorcono il loro corpo,
ti tengo stretta,
per paura che come in un incubo
tu possa volare via.
Senza dirmi addio.

Supernova

Fallisci!
Nell’ultimo tentativo di rimanere a galla con il fiato altrui,
mentre io sono qui,
che ti guardo esalare l’anima ancora.

Non devi essere silenzioso
ma spettacolare,
quando ti osserviamo usare le ultime forze.
Sii fragoroso! Esplodi!
Come il fallimento ultimo
nella vita di una stella.