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M83

Il cielo d’inverno è diverso.
Ma qui ci sono troppi sogni nell’aria
e non posso vedere le stelle.

Se vuoi prenditi pure Firenze.
Te la regalo.
È tua.
Prenditi ciò che va da ponte vecchio
Fino a casa mia, laggiù in fondo a tutto.
Hai rubato l’anima ai miei muri.
Congelato i tubi della mia caldaia.
Lasciato il gas volutamente aperto,
con i tuoi accendini
i tuoi accendini, sempre persi sparsi
ovunque.

Ti regalo pure la città
dopo averti dato anche il cuore.
Vattene

Brucia!

Troia inesorabile brucia

in fiamme maledette dentro di me

tra queste pozzanghere di lacrime,

con quel cavallo orrendo

che ha un volto come il tuo.

2B

Piccole gratificazioni personali

a chi mai non ha avuto niente.

Mi hanno detto: “Hai una buona mano”.

Dicono.

Avrei voluto rispondergli:

“Sì, ma con queste ho sempre rovinato tutto”

La sera senza i tuoi sguardi

fa buio presto.

Rimani solo con l’impronta del giornale alle finestre,

pagine che raccontano vecchie guerre,

di un quotidiano che è già passato

anche in un futuro prossimo.

Viviamo in una casa che non è la nostra,

insieme  alle luci

che rischiarano i neri degli spazi condominiali.

Ogni tanto almeno

il battito della città riprende:

Il pullman 29 è sotto casa.

Ti avevo promesso

che sarei rimasto per sempre

o relativamente tanto.

Schiena a schiena per anni.

Avevo calcolato con minuzia

I caffè da offrirti

gli sguardi da regalarti

e le telefonate inconcludenti.

No.

Non avevo considerato affatto

che però

quella ad andarsene

saresti stata Tu.