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Natale per voi

A quei bambini

che non hanno l’albero di Natale

nè le luci d’oro e argento.

A quei bambini

che non hanno abbracci caldi

nè più il cuore di una mamma.

Che sia Natale anche per voi

Pace nei cuori

Cibo nella pancia

E luce nei passi.

Prematuro sbocciare

Povero pesco che già sei fiorito

dei tuoi colori impavido sei rinato

Ma il vento ti ha spogliato gelido e tagliente

senza avere pena dei tuoi fiori si è pregiato

Come neve sei volato oltre le tue braccia

seminando una boccata di malinconia

Riposa sereno che un’altra primavera suonerà

tra i tuoi rami con fiori gioiosi

Ogni tanto la vita una carogna

non solo con te, povero pesco

Settembrino

Scordato e assordante

petula il suo canto

Non ha un bosco come casa

si accontenta di due foglie

Solo palazzi incorniciano

quel piccolo corpo che musica

Quale vento l’ha portato

a frinire nel mio petto

Rimbomba ogni volta

nel silenzio della notte

Qui per la mia nostalgia

mesto il giorno che andrà via

Tutto tace, poi una pace

lui è lì a farmi compagnia

Settembre

Tiepido avanza

bagnato di malinconia

il Sole più non scotta

 

Bionda è la quercia

le sue foglie la danzano

tutto è lontano come l’allegria

 

NON è che un addio

lungo quanto una bugia

In te l’attesa, il sospiro, l’armonia

Nata li

Canto solitaria

la notte che passa

Conto i pensieri

affollati di buio

Suonano i passi

del dolce ricordo

Un calore scioglie

il cuore impietrito

La mano che accompagna

è dinuovo vicina

L’albero scintilla

di nuova speranza

E ritorna bambina

questa vecchia carcassa

Soliloquio

Arrivi ammutolito

di foglie cadute è il tuo passo

L’odore a tratti

dal Sole alla brace

alterni i momenti

Le castagne scoppietti

come le orme incerte

dei primi passi tra i banchi

di scolari assonnati ti riempi

Ottobre dal cielo assopito

dal vento che fresco non miete

Di rosso colora le gote

e di foglie mi segna il cammino

Ti adagi su lenti ritorni

di passaggi intrecci i tuoi rami

Non spogli ma aggrappati

i ricordi hai estivi

Benvenuto novello

di mosto lavori l’autunno

Torna precisa

Cronica condanna

Scendi nelle dita

E le paralizza alla vita

Fino a che non scrivo

Sciolti in versi

Gli affanni miei

Dittatura

E poi fai il politico

Ti riempi la bocca di ideali

Ti riempi la bocca.

Metti camicia e cravatta

Sembri un uomo onesto

Sembri.

L’illusione della democrazia

Ci rende uguali

Uguali siete solo voi

Qualsiasi casacca indossate

Ad ingrassarsi è sempre il vostro cane

E al Popolo resta l’illusione dello scegliervi

Dimenticavo, stavolta nemmeno quella.

Carla

E poi c’è  lei

L’immenso amore oltre l’amore

Il punto

La lettera maiuscola

L’infinito

Nel tempo

Mi siedi accanto

Amore compiuto

Di incompiute giornate

Sei presenza

Amore felice

Di assenti momenti