Skip to main content

Marciapiedi

Ci sei tu coi tuoi pensieri a calpestare altri pensieri

Distratto non ti curi di andarci leggero

Violenti tacchi scarponi mocassini sfilano

Incuranti dei dolori che ti porti dietro

Pesanti sulle spalle rallentano il cammino

Una vetrina e vedi riflesso il tuo vicino

Ma del suo cammino non vedi che la maschera sul viso.

La camicia si sbottona
Nei pensieri osceni di una insonne stagione
Non so che tempo è
Non so se c’e’ più tempo per me
Ho solo voglia di una tregua
Che si fermi il cervello in guerra
E scenda in campo il cuore

Colorata come l’autunno la mia bocca brucia
All’ora del ritorno sospesa attende
Rossa come rosso è il cielo, le foglie, un pensiero
Lacera la carne l’assenza
Oltre quel vetro come un gatto immobile di pioggia, attendo.

Colmi di intensi scambi

Anelano sfiorarsi di tocchi

Rotola un pensiero altrove

Lasciando sguardi invidiosi

Oltre gli altri, noi

Immagini diffuse

Confuse nella mente

Affollano il respiro

Hanno l’aria di chi ha fretta

Scende giù da un treno

Preso troppo in fretta

Ma poi si pente

Era quello giusto

Come sul finire dell’estate

Non scalda più

Fa luce e illumina tutto il cielo

Ma non tocca la pelle

La sfiora nemmeno di tepore

Come sul finire di un amore

La tua camicia sul pavimento

Il tuo odore addosso, il mio preferito

La penombra ci si sdraia accanto

E scioglie serenità tra i miei capelli

Sul cuscino sciolti i desideri, senza pudore

Mi addormento sazia  di speranze

Mentre già dormi sazio di te

Poesia

E poi ritorna

Come un respiro malato

Affannato, caldo

E non c’è cura se non

Scrivere la ricetta

Su un foglio bianco

La siringa è la mia penna

E sto bene

Fino a che non torna

La dannata ricaduta

Poesia

Scendi lenta dalle spalle

E il cuore si alleggerisce

Carogna sanguisuga

Che di nome fai poesia