Se scavassimo al fondo
forse ci scopriremmo:
non siamo uguali.
Al finàl siamo tutti
fatti
di()versi
Se scavassimo al fondo
forse ci scopriremmo:
non siamo uguali.
Al finàl siamo tutti
fatti
di()versi
Ho saputo che la scienza
è costruzione seconda:
Siamo stati intersecanti
e pur ci incontreremo
solo
all’infinito.
Abbiam forse sfibrato lo spazio?
Marvell knew,
We experienced
Alla fine della morte inizierai a vivere.
Nel tuo paradiso di fede
l’aria sarà neve
e cento fenicotteri rosa cavalcheranno il cielo
ad emozionare i tuoi occhi.
Luci di Natale
fioriranno anche all’alba
e segneranno le porte
del domestico tuo tempio.
Nel sogno magico
d’una città viva
respirerai l’ultimo sorriso,
ed il tuo capo stanco
– sorreggerà –
una spalla tardiva.
Alla fine della morte, inizierai a vivere
Andrai al principio del mondo,
aprirai i sipari
e si faran ruscelli
questi immensi canali.
Parlerai Amore:
d’altro saprai niente.
E mi sarai Madre
Eternamente.
Sedetti al tavolo cercando parole,
sperando
in un loro naturale fluire
di mente in inchiostro.
Attesi, gli occhi contratti.
Contemplavano volute vaporose
cadute al pensiero nel procedere
incerto
tra caos e ragione.
Disperai
desiderando ordine, senso –
bellezza.
Poi un bagliore
di cellulosa intonsa
e di tal quête intravidi
colori come di tracotanza:
Cosa attendi
su quella sedia,
chiusa nella tua stanza?
Ancora non cogli
che scrivere
è un effetto collaterale della vita?
Vattene.
Portati altrove.
Poesia non è, se tu non vuoi sentirla
Il naufragio
di chi non tenta di sopravvivere, e finisce con il non morire.
Ho smarrito
il senso
sentendo
Il Senso