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Provocazione

Metto
le
parole
in
colonna

Ed è subito poesia.

27 ottobre

Sui muri del mondo ci inseguiamo, ma
incediamo con dubbioso passo;
lentamente un momento di epifania
viene a noi che con occhio segreto ci sfioriamo:
intima è la paura del vasto notturno cielo
oscuro, in cui sole splendono le stelle del viso.

Ed io, novello Pigmalione,
ti scolpisco tra le pieghe della mente
attraverso le parole
che lasciasti nel mio cuore,
intrise di un affetto antico
che ancora affiora.

Rimpianto di un libro chiuso

Ho amato le tue mani sulla mia pelle,
il tuo calore mi ha circondato,
e la tua bocca disegnava lentamente
la sagoma del mio corpo,
e la tua voce profonda parlava
direttamente alla mia anima,
e abbiamo fatto l’amore tutta la notte
per tante notti, su malinconiche note
di amore perduto.
E tu saprai che un pezzo di noi
vive tra quelle note.
E nei meandri più profondi della mia mente
ti stringi ancora a me,
chiedendomi di restare.
E nei meandri più profondi della mia mente
tutto ciò esiste e lì rimarrà,
senza mai divenire realtà.

Impression d’été

C’è un sacchetto che vaga
sulla spiaggia sferzata dal vento fendente.
Corre una corsa che mai appaga
e si libra in alto col vento sfuggente.
Inquieto timore del dubbio dilaga:
tenue e opaco il senso dell’esistente.

Velo di Maya

Da quando osservò il mondo reale
da quello squarcio nel cartaceo cielo,
la marionetta apprese d’esser mortale:
impazzì, strappando quel velo
che le aveva celato il vuoto astrale,
e fu stretta nella morsa del gelo
dall’esistenza del male.

Assenza

Stanche labbra appassite
disegnano nell’oscurità
un languido e falso sorriso.
Pupille spente e avvizzite
guizzano nell’immensità
notturna in cerca del tuo viso.

Con quell’ultimo barlume di speranza
morì in me ogni esuberanza.
Grigio e nero è il mondo intero per me,
ha perduto i colori quando ho perso te.

In verbis vita est

Scriverò sui muri
l’essenza di ciò
che in profondo ci unisce

Scriverò sui muri
il mio gioire di te
e il mio soffrire della tua assenza

Scriverò sui muri
di questa oscura sensazione
che mi stringe dentro
quando sono con te

Scriverò sui muri
della luce che mi invade
con una tua parola di affetto

Scriverò sui muri
se anche questa volta falliremo
e l’addio sarà definitivo

Scriverò e scriverò
perché tu possa per sempre
vivere attraverso le mie parole
anche quando non sarai più con me

Pomeriggio di maggio

Nuvole bianche e delicate,
soffici zolle di infinita leggerezza,
morbide spume accovacciate
danzanti nell’aria con gaiezza.

Vorrei essere delicata e leggera
per volare in alto tra nuvole bianche,
e viaggiare con te senza frontiera;
sii le mie ali quando le mie sono stanche.

Chi può apprezzare la segreta melodia
che in te racchiudi con gelosia,
che incontrando la mia malinconia
unisce colori e suoni in una dolce sinfonia?

I miei occhi quasi del tutto spenti,
i miei passi sempre più tardi e lenti
trovano nei tuoi occhi splendenti

quel calore vitale di ingenua felicità
che con poco si accontenta già:
basta solo che io sia con te, qua.

E il tempo svanisce e non esiste più
quando a prendere la mia mano sei tu.

Cos’è la poesia, caro bambino?

È il colore del mondo da un finestrino,

è quella voce che ti culla

nel silenzio della notte e nel nulla.

Scrivi, bambino, unisci le parole,

rendile radiose e splendenti come il sole,

senti che ritmo allegro e melodioso,

è la rima che non fa stare mai a riposo

queste parole in fuga su una pagina bianca

che scorrono da una mano che mai si stanca.

 

Sia la tua mano delicata e leggera

scrittrice di una poesia vera,

di una poesia dolce e pura

che rispecchi la tua innocente natura.

 

Scrivi finché la tua immaginazione vorrà.

Solo la poesia ci salverà.