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GORGONI

Quale perverso destino

Scelse una sola Gorgone mortale

La elevò a martire

Per capriccio di monarca

La consacrò regina

Non del più florido

Ma del più longevo regno

E al suo collo fece partorire bellezza

 

Invece condannò le altre

A un’eterna rimembranza

Di come sarebbero

Di come fossero

Di come saranno

A un’eterna penitenza

Incatenate alla toletta

Un santino di rivista in mano

E cosmetici per coralli

Aspiranti soubrette senza età né fine

Senza adipe, solo vitamine

Senza rughe, solo fluctine

Non più bronzo ma tacchi

Non più serpi ma acidi

Non più ali ma protesi

Non più fauci ma piercing

Solo per gli occhi, nessun rimedio

Sfumati, languenti, azzurrati

Ma dal primo guizzo di specchio

Pietrificati

A MIA MAMMA

Ti ho lasciata seduta in platea

E sono corsa a cambiarmi

E a riempirmi di arabeschi

Nidi di rondine in testa

Campanelli sulle caviglie

Dietro l’orecchio un’azalea

Roboanti elzeviri per sopracciglia

Ho messo bikini, salopette, sari

E una vestaglia di ciniglia

Portavo zoccoli, sandali e stivali

E mille tipi di favolosi calzari

E sul palco sono stata

Giovane, vecchia, grassa,

Studentessa, mamma, sorella,

Innocente, colpevole, avvocatessa,

Ingenua, timida, spregiudicata

Ma ho sempre teso l’orecchio e l’olfatto

Per distinguere fra il pubblico

Il tuo profumo di mele e la tua risata

RESA

Leviatano

Vieni a prendermi

Da troppo tempo fuggo il tuo bacio

Ho visto il tuo occhio

In ogni goccia d’infinito

Il buio della tua pelle

In ogni scaglia di granito

Il martello della tua coda

Sul fondo d’ogni piscina

Il contorno delle tue labbra

È il perimetro di ogni tazzina

Ora

Ho sparpagliato i miei umori sulla riva

Ho gettato al vento i miei capelli

Ho fatto sgocciolare una ferita

Carezzato decine di sassi

Calpestato ettari di rena

Eretto un altare sulla sabbia

Tu

Indicami lo scoglio

Mantieni la promessa

Trovami

Straziami

Sublimami

Ti sto aspettando

ORBITA

Cerchio su un muro

Per te una sedia

Vieni qui, prego

Questo è il cerchio

Fissa il cerchio

Mangia il cerchio

Scomponi il cerchio

Sintetizza il cerchio

Sii il cerchio

È causa è fine è Dio

È perfetta estremità

È nuda verità

Sii ago e bussola

Sii sasso nella pozza

Pianeta in rivoluzione

Pupilla nel turchese

Rostro di pescecane

Ma sappi che

Basta un battito di ciglia

Un sussulto di Vitruvio

E si rompe l’equilibrio

Mentre insegui un’aureola

C’è un tombino nella notte

CREAZIONE

Sto precipitando verso il suolo

Goccia, di universo scheggia

Nata da malta color porpora

E cristalli bruni di granito

Creatura di velluto e artigli

Di selce e di sale

Mentre l’armonia delle sfere

Brillava gialla in fa maggiore

Attraverso crateri d’organo

E un cucchiaio di meteorite

Mescolava cannella e girasoli

Non so se sarò grandine o rugiada

Punteruolo o carezza

Benedizione o iattura

Ma porto dentro me

Il riflesso della natura

E se atterrando sfiorerò il tuo dito

Nella mano potrai specchiarti

In una piccola scaglia d’infinito

È FINITA

Hai ripreso con te

Cilindro, guanti e mantello

Hai ucciso la cameriera

Con il tuo sguardo da Azazello

Cristo, brucia come la lamiera

Del tetto che scotta con la gatta

Ti sei girato un’ultima volta

Mi hai sbocconcellato un altro po’

Di carne, con l’aria annoiata,

Disinvolta e distratta

Tu non sai questi tuoi occhi

Quanta strage abbiano già fatta

E intanto io raccolgo le cicatrici

Le catalogherò una ad una

In una maledizione tascabile

Per le tue prossime ammiratrici

 

E mentre già cala il sipario

Tu in quinta, io in crisalide

Mi tocca dedurre

Con una lama sulla carotide

Che questo amore

Fosse completamente

Immaginario

 

MATTINO

Da sottili fessure

Penetri nella mia culla

Dissipi il mio nulla e

Cominci a sfogliarmi

Ad affettare la scorza

Della mia innocenza

Piccole lance come spilli

Bivaccano sulla mia buccia

Puntigliosamente mi invadi

Poco a poco, paracaduti

Come ombrelli vaghi di soffioni

I tuoi piccoli caramellati morsi

Come arieti leggeri sulla bocca

Finché non berrò lame di luce

E lascerò che tutta la polpa

Si sminuzzi di piacere