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Così vicino a cosa

Così immerso in me stesso
Che dimentico di respirare

Affogo nella densità dei giorni,
Mi lascio sopraffare dalle tenebre,
Dei vizi sempre stato un compagno,
Finché la noia diventa passatempo.

Così vicino alla soluzione
Fino a sentirne il calore

Un corpo vuoto mi affianca nel letto,
Non gli attribuisco né nome né voce,
Il freddo filo del silenzio, collega le orecchie,
Ne taglio la materia, ne persiste l’essenza.

Così vicino al vuoto
Che ne percepisco lo spazio

Ci sentiamo poi

Eri solo in attesa
Bastava un messaggio la sera
Uno sguardo con l’ammicco
Un bacio marchiato a rossetto
E siamo simili anche se a volte ci odiamo
Della birra tedesca non sopportiamo il sapore
Fa troppa schiuma quando si versa
E quando arriva in bocca non è mai abbastanza frizzante

Vorrei un pacchetto pieno
E le tue cosce gnude

Sfregarmi la mano sulla tua spalla
E raccogliere il tuo sospiro

Dai quartieri periferici assopiti
Ai furiosi monsoni orientali
Piedi che ballano scalzi
Su un terreno di chiodi e cotone
Maliziosi sorrisi
Nascondono buone intenzioni

E il carnale sesso la sera
Con la luce del sole
Può quasi sembrare amore

Quasi…

Dolcenera

Un battito di cuore
Un battito di porta

Nelle campagne maremmane
Scarlatti gialli e verdi ramarri
Mani d’ardesia si infrangono
Nello spremere dolci pesche acerbe

Negli occhi
Penetra il vento collinare
I papaveri bianchi
A quelli rossi non hanno un cazzo da invidiare

Desidero aspra selvaggina
Una lama affilata che ne spezza la sostanza
Per una bocca vorace
Servono piatti abbondanti
E bicchieri colmi

Desideri e canzoni
Boschi e pratoni
Voglio assopirmi su lenzuola di raso
E dimenticarmi
E dimenticarti

Voglio sogni coscienti
E una vita spensierata

Dall’ignoranza
Consapevole
Desisto
Esisto
Resisto

9 millimetri da te

Vorrei esser la notte che ti veste da zozza
Con il vestito corto, abbinato al rossetto
Con i capelli arruffati, il mascara colante
Dei baci rubati e le promesse inventate

Vorrei chiudere gli occhi e sognarti distesa
Le tue curve soavi, dune nei deserti
Il sole appassito, nei tuoi occhi spenti
Quando si fa tardi e dovrai lavorare

Vorrei essere il bicchiere, la goccia che cade
Nei giorni d’agosto, il ghiaccio che scioglie,
Sul petto arrossato, il fresco conforto
Ricorda al tatto, un tuffo nel mare

Resto sospeso nelle parole mai dette
Su una lama inclinata, grattata dal tempo
Cerco un difetto, un corto ricordo
Una 9 millimetri mi tiene sotto tiro.

A volte mi basterebbe una carezza
Per uccidere tutti i miei demoni,
Vagabondo che non sono altro,
Cerco nel mondo un po’ di amore
Cerco la luce nel buio delle persone
E giro,
giro per questa città.

La notte.
Le tenebre.

Sarò quello che non ti sei mai aspettata,
Sarò l’occasione della vita,
Il desiderio nella cometa,
La botta della prima pasticca,
e l’ultima che ti manda in overdose,
Sarò il ricordo nei ricordi,
La cicatrice nella tua mente,
Immortale e bellissima

In un mondo vuoto e impazzito,
Vago senza meta e senza superficialità,
Non vivrò solo per me stesso,
Vivrò anche per te.

Io, vagabondo,
Se la mia meta sarà altrove,
Chiudi gli occhi e sogna,
Sarà tra i desideri e gli incubi
Che mi ritroverai.

Cadere in una pozza e ritrovarsi in mare

La luce di questo sole mi sfregia la pelle,
Gli occhi della notte han voglia di vedere,
Se alle stelle potessi dare un nome,
Le chiamerei come gli attimi che ho perso.

Steso su un prato sfiorito,
I petali sono solo un ricordo,
La brezza soffia fredda,
Come le ultime parole di un soldato.

E se ogni passo che ho fatto,
È servito per incontrar me stesso,
Nella pozza il riflesso.
Ammiro l’orizzonte dal mare.

Nuda

Svesto

le tue bugie

solo quando hai un alibi,

Perché nessuno

sa mentire

come Te.

Di giorni senza domani
si nutre il debole uomo,
del domani piange,
dello ieri ha rimpianto.

Hanno viziato gli occhi,
i giorni senza domani,
pungono le lacrime infrante.

Dolci e fastidiose gocce
bruciano l’iride spenta,
bruciano ciò che rimane.

Storpio dinanzi al tempo,
si trascina con le mani,
geme aspettando
Il domani.

Se tutto cadesse a terra,

come il tuo reggiseno,

mentre facciamo l’amore,

sarebbe un mondo perfetto.

Sul tetto della città.

Se di notte passeggerai con me,
Con all’orizzonte le luci dell’alba,
In testa una poesia di Prévert
E il gusto di vino che accompagna;

Se di notte passeggerai con me,
Ti porterò sul tetto della città,
Siamo gl’innamorati sulla Torre Eiffel,
Siamo nei dipinti a Montmartre;

Se di notte passeggerai con me,
Stringi la mia mano,
Ogni strada ci porterà a casa
E saliremo sul tetto della città.