Così immerso in me stesso
Che dimentico di respirare
Affogo nella densità dei giorni,
Mi lascio sopraffare dalle tenebre,
Dei vizi sempre stato un compagno,
Finché la noia diventa passatempo.
Così vicino alla soluzione
Fino a sentirne il calore
Un corpo vuoto mi affianca nel letto,
Non gli attribuisco né nome né voce,
Il freddo filo del silenzio, collega le orecchie,
Ne taglio la materia, ne persiste l’essenza.
Così vicino al vuoto
Che ne percepisco lo spazio