Non ricordo il tuo nome,
non ricordo le tue parole,
quale fosse il filo che ci conducesse.
Ripercorro attimi contando le cicatrici,
tentando di rimuovere la nebbia
da foto volute troppo opache.
Non siamo mai stati nostri,
non sei neanche mai appartenuto a te stesso
col tuo piacere nel perderti,
darti a quello che appare, alle mode,
alle urla e al peso delle parole.
Ho avuto la presunzione di tentare,
di provare a saggiare quello che fosse questo tutto
e le mie mani hanno stretto altro fumo.
Ma Questo era tutto.
Fin troppo o non abbastanza;
mi sono voltato,
la tua mano scesa dalla spalla,
il respiro meno pesante.