D’infanzia mi si colora la mente
di fiori bianchi su verdi foglie
e il profumo di rincospermo mi abbraccia le guance.
Le magnolie, figlie di giganti
svettano sulle mie lentiggini estive
ad ombreggiare i miei pensieri di giochi e di lago.
Ma adesso
nell’urbana distrazione della vita
prendono posto grigi baluardi di vetro
emblema della noia umana.
Mentre tutti si dimenticano il sapore dei colori
solo il glicine sopravvive
a legare nelle miti notti di maggio
i pensieri delle persone
che ancora ricordano l’odore della leggerezza di vita.