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Le cose mai dette

Le cose mai dette le urlano gli occhi,
le invocano le sue mani tremule,
le sognano le labbra sue di sangue.
Le parole morte in gola vivono.

Le solcano il volto come lacrime,
le bruciano la pelle come graffi,
le fanno paura come la morte.

Le frasi codarde si vendicano.
Le scrivi per tutta la vita e quando

le cerchi sono ormai muta cenere.

merlo affamato –
un punto nel candore
del campo incolto

 

空腹のつぐみや 

休閑の畑の白さに

黒き点かな

D.85訳

Tre cose

C’è chi ti porge un fiore e ti disprezza
chi ti promette guerra e ti accarezza,
c’è chi ti fa da padre e ti consola
e t’ama come un padre la figliola.

Ma tu che un padre buono non l’hai avuto
l’amore per un padre hai taciuto
e il tempo che del mondo è padre e morte
a più d’un padre chiuse le tue porte.

Guardami adesso e dimmi che non vedi
negli occhi miei qualcosa in cui non credi
e che da me, d’un padre mai all’altezza,
avrai amore, fiori e una carezza.

*—-*—-*—-*—-*—-*—-*—-*—-*—-*—-*

Tres cosas

Hay quien te ofrece una flor y te desprecia
hay quien te promete guerra y te acaricia,
hay quien hace el padre y te consola
y como un padre a su hija te adora.

Pero tú que un buen padre nunca tuviste
el amor por un padre encubriste
y el tiempo que del mundo es padre y muerte
á más que un padre cerró tus puertas.

Mírame ahora y dime que no ves
en mis ojos algo que no crees
y que de mí, sin de un padre la importancia,
tendrás amor, flores y una caricia.

Traducción del italiano con: A.149

Requiem

Persi nei cieli tersi
avidi di raggi aridi,
sole e tristi parole
addormentate, non dimenticate.

Ricordi, rumori sordi,
vuote e fredde note
tornano e in testa rimbombano
preghiere non più veritiere.

Carezze, prima certezze,
ora una tetra dimora
loquace che non da pace
neanche a queste rime stanche.

Grullo!

Il mio cuore gronda colla
che a grappoli s’aggruma
e ingrato al gregge grida
– vi ringrazio, ma non m’aggrada. –

– Gracchiare d’ogni agra cosa
o quella gracile ingrandire – dice
– mi grava come grandine sul grano,
come un gracidio sul greto gremito. –

– Gratto le grigie grate delle mie prigioni:
un grottesco groviglio di graffi.
“Grullo!” dite voi, io dico “grazia!”
poiché di aggressività sono parco, non di grinta. –

– Al tuo grembo, adorno di gramigna,
pellegrino migro e lì segregato sgretolo
ogni segreto, ogni lagrima. – Tace.
Grullo sì, magro, pigro forse, ma grande.

Evanescenza

Bianche vele solcano un plumbeo mare.
Vento da est,
scogli a ovest,
che minacciano nascosti il loro vagare.

Perdono il controllo, non la ragione.
S’infrangono sul mondo,
lo abbracciano,
ma sono ancora libere, non in prigione.

Brandelli, si salutano e spariscono.
Calano,
ascendono,
chissà poi se si riconoscono.

La mia vita è matematica:

non ricordo le regole,

non mi riesce la pratica.

Sorpreso
il mio volto sarebbe
se nell’occhio tuo il riflesso
di quella rosa
che bella ti donai
che triste adesso è
scorgesse.

Oppressa
tu speravi
sorpresa
di scoprirti
in quel riflesso
in quella rosa
che bella avevi nascosto
che triste hai ritrovato
stasera.

*—-*—-*—-*—-*—-*—-*—-*—-*

Sorprendida
mi cara sería
si en tus ojos el reflejo
de aquella rosa
que hermosa te regalé
que triste ahora es
distinguiera.

Oprimida
tú esperabas
sorprendida
descubrirte
en aquel reflejo
en aquella rosa
que hermosa ya escondiste
que triste has encontrado
esta noche.

Traducción del italiano con: A.149

Omelia

Scrissi verità più dolci
di quelle elargite
nella messa
quotidiana

perché

nella distorta
terra degli ubriachi
baciare le anfore col tempo
rende generosamente più normali
tutte le cose.