Se l’esorcismo funzionasse
lo griderei a gran voce:
fuori
dal
mio
corpo!
E invece ben nascosta
mi danzi dentro
affinché nessuno ci creda
ma io ti sento.
Se l’esorcismo funzionasse
lo griderei a gran voce:
fuori
dal
mio
corpo!
E invece ben nascosta
mi danzi dentro
affinché nessuno ci creda
ma io ti sento.
Che vogliate solo il corpo mio
era cosa risaputa
ma che mentiate dicendo
che non è solo per
il mio sesso
che mi cercate
non è torto
fatto a me
bensì alla persona vostra
che avete cuore solo
nelle mutande
che vi ingannate alla sol vista
del bellaspetto
senza curarvi di conoscer
la persona mia
per giustificare ogni
bislacca azione vostra
con stereotipi leggendari
che competono solo
alla persona nostra.
Ricordo la prima volta
si è presentata che
ero ancor piccina
Non è venuta
per portarmi via
ma per mettermi
l’uggia addosso
Raramente
mi lascia in pace
perché ogni giorno
pretende una parte
per farne ciò che vuole
e quanto vuole
poi – così come l’ha presa –
me la rende
Son stanca già da un pezzo
di queste sue pretese
eppure sembra che
di viver insieme
vita intera
sia il fatto suo
Quando a volte
me ne frego che ci sia
esagera con colpi e
dispetti di ogni sorta
così l’uggia aumenta
fino a darmi la luna storta
e far desiderare
– come nelle filastrocche –
che il mondo caschi
ma tutto addosso a me
per spaventarla
di modo che fugga via.
Mi hai trafitto da parte a parte
l’hai fatto con un sol gesto
il giorno che hai spezzato
l’intesa che credevo arte.
Ingannata dalle tue parvenze
avevo scelto Te
come cielo notturno
nel quale brillare.
In breve tempo però
hai stillato ogni mia luce
e ho scoperto che
non eri rassicurante
angolo di cielo
né premuroso
abbraccio della notte,
solo buio in scatola chiusa
e Io cadente stella
ormai spenta.
Cosa vuol dire che
non mi vedi tutta
se ti sono seduta dinanzi
che metto a nudo
i miei pensieri
e ti racconto
delle mie paure
per condividere
il mio passato e
costruire un presente
mentre tu
giaci assente
anche quando ci sei?
Vorrei vivere
con la testa in una nuvola
dove i pensieri sono vapore
e le preoccupazioni gocce,
destinate a cadere altrove.
Non sto bene in nessun posto
eppure ogni luogo è mio
e sebbene cambi spesso forma
sono sempre mia essenza
e pur facendo parte
di uno sconfinato cielo
son sola in questo percorrere il mondo
e sola resterò
finché arriverà il momento
di dissolversi.
Allora che nuvola sia
il mio destino,
perché non sempre
grigie e tristi
si presentano al mio cospetto
e quelle che preferisco
sono primaverili coltri di cotone
allegramente modellate
e se si faranno tempesta
– come spesso accade –
saprò sempre che
di temporale estivo è il mio umore
e presto passa
poiché lì dietro si cela il Sole
che rispende dentro di me.
Se avessi un regno
bandirei Tristezza.
Le benvenute sarebbero
Gioia ed Equità
affinché anche Io possa
pronunciare le tue stesse parole
e soprattutto
avere il tuo stesso sorriso
lì, nel cuore.
Invece conosco solo
Solitudine e Malinconia,
amiche eterne
non mi abbandonano dall’infanzia.
Mi hanno donato
tanti insegnamenti e valori
ma non la compagnia dei vostri cuori.
E vivrò con loro serenamente
piuttosto che inseguire chi
da sempre
mi ferisce e abbandona.
Pensieri
si arrampicano
sulle braccia dei pini marittimi,
penzolano e rumoreggiano
come scimmie incazzate
Osservo
Seguo le chiome aghiformi
sfiorarsi in poligonali perfette
che lasciano spazio
solo a un triangolo di cielo,
terzo occhio
sulla calma che cerco
Respiro