Copro la bocca con la mano
due colpevoli, una soluzione
Ed userò un solo occhio per volta,
per non vedere bene la profondità
dei miei sbagli
Copro la bocca con la mano
due colpevoli, una soluzione
Ed userò un solo occhio per volta,
per non vedere bene la profondità
dei miei sbagli
Occhi di vento
che morbido spazza
le prime foglie di marzo
a te,
che se nessuno ti guardasse, voleresti,
dice: vola
E crepita il respiro
di quercia vecchie foglie
E scendono le lacrime
di aghi di ginepro
affiorano le rocce
dalle terre rosse
ed il convolvolo si ripara nel fosso
Si brucia nei mesi vuoti
di rugiada di settembre
e di neve di febbraio
è un anno che non piove
Se solo mi coprisse
almeno la tua ombra
Orbita,
irrequieta attesa
di tua congiunzione
Apnea,
come per scogli asciutti
la bassa marea
Etereo legame di seta
ne tessemmo rifugio
Lo lasceremo
volando
compiuti, perfetti
I tuoi capelli
voli di stormo in autunno
eleganti percorsi armonici
in movimento al ritmo
di baci donati
alla maestosa e solitaria
tavola di cielo
che solo chiede
di esser decorata
Parole a mucchietti,
nascoste nei fogli
Alchimie di inchiostri
e metriche dispari per
il segreto evidente,
il fatto che t’amo
Struggente il pensiero
di te che non leggi,
perfetta riuscita
di quello che ho in testa
Insegnami a dipingere
sul mondo ruvido
mescolati insieme
senza confini e limiti
la nostra vita
Aspetto il cielo chiaro
ed il sorriso scaleno della luna
per chiedere alle stelle ed a te,
vela maestra del mio io silenzioso,
dove rivolgere lo sguardo
per abbagliarmi ancora nei tuoi capelli
quelli che usavi per riscaldarmi
quando dei fuochi restavano carboni muti
di ogni scintilla immolata
alla giusta causa del tepore
per amanti scoraggiati
dal fragore del vento
Sfiancato continuo a correre
senza aver modo di pensare
se ho oltraggiato la tua santità
quando ho attraversato i tuoi occhi
limpidi di acqua di sorgente
E non posso chiedermi
con la milza che esplode
se ha un senso continuare a respirare
per mandare ossigeno
alle gambe sfibrate che scappano
E soprattutto sapere se
il mio fido esercito di emozioni
sarà ormai fedele
sempre e solo a te
Braccato da loro tutte, preda facile
dai movimenti scontati
fuggo in disordine
verso la mèta del noi
senza avere il tempo
di leggere la vecchia mappa
che avevamo disegnato
distesi sul pavimento
con i pastelli a cera