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Avanzi

Sottile il filo che ci scorre attraverso,
tra occhi e parole non dette
mani strette e dita sfiorate.
Disegni del nulla, appesi in aria
per trovarci sulla strada,
reti neurali e mappe intuitive
trame di un maglione lacero,
sferruzzato distrattamente,
Rosso, come il colore che mi lasci
addosso, mentre sussulto comicamente
scoprendo i tuoi capelli scomposti
tra la gente che mi passa accanto.
Sei tu, sei tu che riversi tasselli,
sei mosaico tra la folla informe
che muta passanti in burattini
a tua somiglianza.
Mi sorridono tutti quanti e
mi sorride il cuore,
che pompa impazzito sangue
al cervello che crede d’aver veduto
di poter vedere, poter afferrare,
finalmente
la tua ombra invisibile
alone indivisibile, ricordo vivo.

Tremo, scorgendoti da lontano,
Perché lontana resti,
luce verde.

Spettatrice interdetta
di vite colorate frantumate,
caleidoscopi eccitanti che
girano girano e rigirano.
Ci giro attorno
occhio vispo, inerme,
incollato al vetro specchiato,
mi vedo

immobile.

Scintille

Porgi la gota
con occhi socchiusi.
Usci, ove mi soffermo
in punta di piedi,
per sbirciare
forme di luce,
scintille sfocate
che non concedi,
nemmeno a te stessa.