Bambina vestita
di rosa, non pulirò il mio
specchio, ma ti ricorderò
in versi sconnessi di corde
scordate, che accompagnano il
cammino da illuso solitario, sorpreso a danzare
con gli alberi, innamorato del vento.
Tornerò dalla luna che sorride per liberarmi
dalle formiche vestite di
sangue;
dall’unto che ho sulla
pelle.
Fiori splendenti ma senza
profumo, s’innalzano dagli stormi
di fantasmi, forse felici.
Bambina vestita
di rosa, avanzi con le mani
tese e la pancia gonfia, sempre più
vicina.
La verità corrode, più di
uno stomaco,
bucato.