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14-7-23

Svegliarsi, la mattina, a Palma
un letto in due, testa piedi.
Colazione al naturale, che schifo l’avena!
Una finestra si apre sul giorno, sul mondo
che belli i tetti quaggiù.
E via per le strade ancora dormienti
senza caffè e sigarette, solo te.
un “pico” di baci
ciao, adios!

Murazzi

mi riempo di tempo vuoto
ci penso, lento, nuoto
tra i pensieri in fuga
e come ieri, nuove siga
non dovrei
fumo e mi calmo
finalmente un senso

Sfioro le note
di un uragano di melodie
Colpevole di libertà disinibita
fluttuo nei sogni lucidi
di un’esistenza misteriosa.

Sala 1

sfiorarsi in silenzio
sullo sfondo Gotham.

Tra una folla di nubi
si dimena per traversare il cielo
l’ebbra luce del mattino.
Sottile e ingorda la lingua dorata
assaggia il giorno ancora una volta.

passito

Zitto e basito
mentre bevi passito
mentre fumi il passato
gli anni passano muti
e non hai mai gridato.

routine

alette di pollo
a letto con oche.

Via Verdi

Io nudo per le botte

in bocca siga storte

nel buio della notte

il fumo delle note

risale per le strette

memorie del tuo volto.

E ti osservo

E ti osservo,
attraverso il riflesso del finestrino.
Sei davanti a me, leggi poesie, sottolinei ciò che vuoi ricordare,
mordi la matita: meravigliosa visione!

Continuo a guardarti dal riflesso.
Ti perdi nel paesaggio:
le tue labbra diventano lunghi tulipani,
le tue ciglia piccoli aghi di pino
i tuoi capelli…  Beh
i tuoi capelli sono le nuvole.

Continuo a guardarti dal riflesso,
ma sei solo un’ ombra in un mondo pieno di bellezza.
Sei solo un gioco di luce,
un insulso gioco di angoli.

Continuo a guardarti dal riflesso.
Ho troppa paura di alzare la testa
e vederti veramente, non voglio disturbare, sei così ingenua persa nelle tue faccende.                 
La musica nelle orecchie suona forte:
One day baby..
Oh baby we’ll be old!                                                     
Siamo arrivati, ora sei il mare.
Il sole alto luccica tra le onde
e mi abbaglia, fine del gioco.
Spotorno-Noli
“Stazione di Spotorno…”
Mi alzo, non ti degno di uno sguardo,
non ce la faccio! Scendo.
Mi fermo, mi giro,
ora sono io il tuo paesaggio,
ti guardo da fuori, finalmente ti vedo in viso.                           
Alzi il viso, guardi fuori,
ma non mi vedi.

Mentre osservo le tue foto                                           
mi butto con la mente in un letto di pellicola                                                                       
e faccio l’amore col passato,           
  ma forse è solo sesso.