T.21
Nemmeno una stella
vidi cadere,
nel mare d’agosto
dovetti annegare
Mi brucia la lingua.
è perché devo fare silenzio
[ e cancellare
quanto di troppo è stato sommato(?)
a questa richiesta di silenzio
che mai ha desiderato così tanto rumore
Che sia un anno romantico.
Un anno di scritte sui muri.
di parole che non siano tue.
Che sia un anno vivido.
Pieno di poesie scritte
sui tovaglioli di un bar.
Che sia un anno fuori tempo.
Perché lui non sa
di cosa sei capace.
Che sia un anno leggero.
Che di leggerezza lasci poco
il sapore sulle labbra.
Che si un anno come il precedente.
Sempre alla ricerca
di qualcosa che non conosci.
Bologna
E’ l’aria gelida
che sale dalle cantine
con il suo tanfo ammorbante
a rinfrescare il tuo passaggio
nella prima aria bollente
e umida, del mese di maggio
Resisterai all’estate
all’autunno
all’inverno
E sarà di nuovo primavera
Ma quel tanfo
non smetterà mai di salire
fin dentro le tue narici
Anno
dopo anno.
Le cose fuori posto
le cose inaspettate
gli errori di calcolo
quelli di valutazione
Gli inciampi e le caviglie rotte.
Senti prendere corpo nell’aria
l’odore dell’acqua
nei campi
di cenere e fuoco.