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Appartenere

Non appartengo al qui e

non appartengo a Lei.

Un moto continuo (simile al mare) il mio vivere finora.

Nessun punto fisso – tutto in evoluzione

ma continuamente incerto.

Cammino nell’acqua (dentro)

in armonia con il mio Segno:

sembro leggero

ma per lo più alleggerisco

sono inafferrabile

ma per lo più non afferro.

Anni di viaggi

da qui a lì

senza capire quale era il via

dove l’arrivo.

Sentirsi dentro una Grande Famiglia

e sentire il vuoto di quella piccola…

Non sento nessun luogo come Casa

Non sento nessuna donna come Amore:

pronto ad abitare ovunque

pronto ad amare chiunque.

“Innamorato dell’Amore”…. pensavo fosse una frase Romantica… ho scoperto essere una tragedia.

Il (vero) Maratoneta

34.932 volte…

Ecco quanti SI ha detto ieri il mio Cuore.

Tre ore e mezza in cui ho attraversato tutti gli stati emotivi

mentre lui pensava a portarmi avanti.

Infaticabile lavoratore

mi ha spinto leggero

nel cuore della Bellezza

e mi ha sorretto quando tutto il resto ha smesso di funzionare.

I suoi amici

lo hanno via via abbandonato:

i piedi, le cosce, le anche… in un salire decrescente di fatica

tutti gli si sono messi contro

ma lui non ha mollato.

…pum.. pum… pum…

Anche quando io gli ho sussurato

“Basta, ti prego…”

lui ha guardato ancora avanti,

sapendo dove volevo davvero arrivare,

nonostante le lacrime che spuntavano,

e mi ci ha portato.

Dopo il traguardo mi ha guardato,

ha sospirato

e prima di riposarsi,

tra un battito e l’altro,

mi ha detto:

“Hai visto? Ascoltami sempre… andrà tutto bene….”

e non ho saputo dargli torto.

 

Salmo 18 (17) “Te deum” regale

Sono più sveglio

più sano

più intelligente

più forte

più serio

più giusto

o più vivo?

E di chi poi?

A quest’ora dovrei già dormire.

La mia pelle domani ne risentirà.

Ma l’ora della pace

non è ancora arrivata.

Devo addormentare questa bestia

e ci vorranno righe

flessioni

della grappa

del tennis

la masturbazione

e

forse

poi potrò dormire.

Non riposare perché non mi poso mai da nessuna parte, figuriamoci due volte…

Apro la Bibbia a caso

e leggo che Davide si salvò grazie al Signore

il quale, invocato, sbaragliò i nemici di lui

Non ebbe nessuna pietà

e Davide fu ripagato per la sua giustizia.

Per gli ingiusti

non c’è bisogno di porsi domande

su come si è.

Nessuno mi salverà

neanche stasera

Si colpivano con la grazia degli amanti

agitati dal vento

gli alberi ieri notte

Abbandonati gli abiti estivi

ora rossi di rabbia

prendevano fuoco alla luce di un freddo lampione

Si scuotevano

come innamorati che non si lasciano andare

e turbinava tra loro

tutta l’aria del mondo.

 

 

 

ELLE 2

Posso sentire l’adrenalina che sprigiona nell’aria..

Me la ricordo sai?

Quando anch’io prendevo fuoco il pomeriggio

rubando ore all’altra esistenza

e fuggendo vivevo.

Posso vederti elegante com’eri oggi

stretta nel tuo trench plissettato

seduta ora

nel vostro nido.

Lui ti punta gli occhi addosso

e il mondo collassa in quello spazio che è la tua sagoma.

Si avvicina

ma trova il tuo tacco sul suo petto

(tacco + petto = come amo le doppie così cattive)

La sua mano scivola sul tuo tallone scoperto e perfetto

Ti sfila la scarpa

ed eccolo il mondo che si (ri)espande

Il vento che agita gli alberi che guardo

proviene da Voi.

Fiuto l’aria in ogni direzione

cercando l’amore o la rabbia

che in certi giorni

di certi mesi

hanno lo stesso sapore.

ELLE

Vorrei tanto che le tue lacrime

lenissero le mie debolezze

e che le tue carezze

fossero il perdono della Madre

(ma ora non puoi aiutarmi).

Devo prendere il desiderio che di te è esploso

e lasciarlo detonare

dentro di me:

senza fuochi ad illuminare la tua notte

senza terremoti sotto i piedi

senza cenere a coprire la vergogna.

Sei già una sopravvissuta

non hai bisogno di altri conflitti.

Desidero io cambiare stavolta.

Sarò artificiere

e non godrò

e non soffrirai.

Sarò strumento

per te e te soltanto.

Ti lascerò

casa libera

dopo che avrai spalancato le porte

e il mio vento fatto attraversare.

Non permetterò più

che un’altra goccia di sangue

ti venga succhiata via.

Ti insegnerò a sconfiggere i narci-vampiri come me.

Dei traditori, come dei mostri,

anche se Romantici,

anche se reo confessi e incapaci di essere diversi

non si fida nessuno…

Ma tu oggi lo hai fatto:

sapevi

e mi hai accolto.

Sapevi

e mi hai parlato.

Sapevi e sei venuta vicino alla finestra

rischiando che quell’abbraccio si compisse.

Adesso dormi

mentre io qui non ho pace

come molte altre notti indietro.

Ma amo

pensarti a quest’ora.

Prego affinché questa notte, la tua,

sia serena.

Spesso attendo,

certe volte veglio

e se adesso

ti apparissi in sonno

ti sussurrerei le ultime parole che ho ascoltato oggi:

“””Il giusto scopo di un uomo è vivere, non esistere.

Non sprecherò i miei giorni tentando di prolugarli.

Farò uso del mio tempo””” (Jack LOndon)

Conoscerti è stato questo: vivere, non esistere soltanto.

Lettera (semi)aperta al Monsignore

Caro Monsignore,

lei definisce “illegittima” la norma che obbliga i lavori a dotarsi di lasciapassare sanitario tralasciando di riferire (per errore spero) il fatto che la Corte Europea dei diritti per l’uomo (e non il circolo dei SostenitoridiDraghi) ha sancito con una sentenza che tale norma non lede i diritti di alcuno; anche in ambito nazionale vi sono state sentenze in tal senso, come quella del Tar del Lazio poi confermata anche dal Consiglio di Stato. Come possiamo (può) dopo queste pronunce ancora permetterci di definire tale norma “illegittima”?!

Siamo tutti cavie, oggetto della sperimentazione di massa imposta dalle case farmaceutiche ai loro servi nelle istituzioni

Da cosa deriva tale sicurezza? Quali sono le sue fonti? E poi vorrei davvero sapere se ritiene possibile che nelle nostre istituzioni, ma anche in quelle Europee, possano sedersi solo dei “servi”? Io non credo. Capisco la “disaffezione” alla politica, ormai ampiamente diffusa e per (alcune) buone ragioni, ma generalizzare così, senza alcun distinguo, che i nostri rappresentanti (perché in Europa e nel mondo ci sarà pure qualche parlamento “democraticamente” eletto che ha adottato il vaccino, no?) siano tutti dei servi mi pare davvero un giudizio privo di fondamento.

Schiavi da controllare, da sorvegliare, dei quali tracciare ogni movimento, ogni acquisto, ogni transazione, ogni attività. E non vi stupite: tutto quello che stanno facendo in questi mesi – e che faranno nei prossimi se nessuno li ferma – era stato dichiarato chiaramente. Dall’uso dell’emergenza pandemica per imporre nuove forme di controllo, al ricorso all’emergenza ecologica per impedirci di usare l’auto, di acquistare determinati prodotti, di usare la luce o il gas.

Monsignore… secondo lei, quindi, non solo non ci sarebbe alcuna emergenza pandemica ma (addirittura) non ci sarebbe alcuna emergenza “ecologica?!?! Ma gli incendi di questa estate lei li ha visti? Le piogge torrenziali di inizio autunno lei le ha viste? I dati sul clima e l’impatto dei comportamenti umani sul pianeta lei li ha letti? Io poco, onestamente, ma ho gli occhi aperti e ancora funzionanti e ascolto. I roghi di questi ultimi anni non ci sono mai stati e sono stati causati sia dalla mano criminale dell’uomo ma anche dal fatto che vi è una siccità diffusa, costantemente in aumento. Il clima cambia come è sempre cambiato con la differenza che “a causa nostra” cambia più fretta. Dovremmo usare meno l’auto? Si. Dovremmo comprare alimenti con meno plastica? Si. Dovremmo consumare meno combustibili fossili? Si. Dovremmo essere più “ecosostenibili”? Si.

Nei Paesi del Nord gli acquisti online, l’uso dei rider, i pagamenti elettronici sono già realtà da tempo. Ma qui da noi no.

Monsignore… ma lei in quale “Italia” vive? A maggio del 2021 è stato stimato che nel mondo sono stati 2,05 miliardi le persone che l’anno prima hanno effettuato acquisti on line. In Italia il 56%, ovvero più di una persona su due, acquista on line almeno una volta al mese e il 38% almeno ogni due settimane. L’e-commerce è una realtà dei nostri tempi consolidata e l’abbiamo voluta, non ce l’ha imposta nessuno: è comodo perché si fa da casa, dal telefono o dal pc, perché si possono consultare migliaia di vetrine, confrontare centinaia di prezzi, ecc… ecc… E’ giusto come comportamento? Non lo so… ha dei pregi e dei difetti ma non sono un economista e mi astengo dal pronunciarmi e avrebbe fatto bene anche lei ad astenersi piuttosto che dire “qui da noi no“. L’uso dei rider è un’altra (discutibile) comodità dei nostri tempi moderni: vogliamo “essere liberi” di mangiare quello che ci va dove ci va e per questo facciamo attraversare una città come Milano da uno in bici affinché ci porti un panino al tartufo a casa… ma chi ce lo ha imposto? Nessuno. I pagamenti elettronici rispondo oltre che al solito concetto di libertà e comodità anche ad un’esigenza di controllo fiscale perché, ahinoi, non viviamo proprio in un paese in cui pagare le tasse è sinonimo di orgoglio.

Vogliono sapere cosa scriviamo sui social, cosa diciamo tra le pareti di casa con Alexa e Google, cosa ci piace leggere su Kindle, quali film guardiamo su Netflix e quale musica ascoltiamo con Spotify. Sanno dove ci spostiamo perché l’auto, il cellulare, l’orologio, l’iPad e addirittura la borsa e i vestiti hanno una connessione alla rete.

Ma chi lo vuole? Qualcuno ha mai costretto qualcun altro ad avere un account su Instagram, Facebook, Twitter, o altro? No. Chi ce l’ha è perché vuole far sapere cosa fa, dove va, cosa mangia e chi frequenta: lo vuole l’utente, non il sistema. Basta non aderire a certi strumenti, non mi pare difficile. Qualcuno hai mai imposto a qualcun altro di compare Alexa? No. Io ancora tiro giù le tapparelle a mano, accendo la luce con l’interruttore ma questo non vuole dire che se lo chiedessi ad Alexa mi sentirei spiato o privato di alcuni miei diritti. Se non vuole far sapere ad Amazon i suoi gusti in fatto di letteratura, faccia come me: vada in una bella libreria e ci passi del tempo. Poi vada alla casa con il suo amato nuovo romanzo, paghi ed esca. Nessuno le scansionerà la retina o le chiederà le impronte digitali; ma se vuole avere 1.000 volumi contemporaneamente su un dispositivo elettronico e vuole pagarli 0.35 €/cent l’uno è libero di farlo ma non si lamenti se quello che fa sarà tracciato. Se non vuole essere connesso alla rete può farlo, se lo ricordi. Nessuno ha mai imposto ad alcuno di dotarsi di certi strumenti che rendono effettivamente la vita più facile, come il navigatore per esempio. Magari lei va in giro con l’autista e non ha di questi problemi, ma se deve raggiungere un posto che non conosce o se deve trovare una strada alternativa ad un ingorgo le assicuro che avere uno smartphone che ti indica la via è utile.

La classe politica – tutta la classe politica attuale, dalla maggioranza all’opposizione – è completamente asservita a un potere tirannico che comanda i governi, la finanza, la sanità, i media, le grandi aziende, le forze dell’ordine, la magistratura. E la Gerarchia ecclesiastica non fa eccezione, asservita anch’essa al Nuovo Ordine Mondiale.

Replicare a questa affermazione è impossibile in quanto inutile. Torniamo alla questione delle fonti, a quali prove ha (avete) per affermare che vi sia questo Ordine, che intenzioni abbia, da chi sia composto, ecc… ecc… Saremmo tutti burattini in mano ad altri con l’eccezione che alcuni (voi) ve ne siete accorti mentre la maggioranza no. Perché non ci “illuminate”? (e mi scusi per il termine)

 Mezzi con cui si disperdono criminali violenti, non famiglie pacifiche e onesti lavoratori che vedono in pericolo il proprio stipendio e la propria libertà. Siete stati caricati da poliziotti e carabinieri che per primi stanno sperimentando l’assurdità del green pass, visto che alcuni di loro ne sono sprovvisti.

Lo stipendio dei lavoratori del porto di Trieste non è (e non era) in discussione. Qui si tratta di aderire o meno ad una norma: si lavora con il greenpass, punto. Non ce l’hai? Non lavori. Non vuoi esibirlo? Non lavori. Non mi pare difficile. Il lavoro c’è e parecchio ma sono loro che hanno deciso di non lavorare perché non vogliono aderire a certe regole, siamo chiari. Una cosa giusta l’ha detta: i poliziotti e i carabinieri sono persone come i portuali di Trieste, come tutti i lavoratori. Dietro quelle divise si nascondono padri, mariti, figli, gente normalissima, con mutui, conti da pagare, vite assolutamente normali. Non fanno parte del Nuovo Ordine Mondiale. Non si divertono a picchiare la gente. Rispettano delle regole, hanno questo difetto. Lo fanno perché fa parte del loro lavoro, del giuramento che hanno fatto e non è solo un modo di dire. Se il greenpass mette in pericolo la libertà, lo sta facendo a tutti, non a certi si e a certi no. Qui non c’è e non ci dovrebbero essere dei distinguo: siamo tutti sulla stessa barca, facenti parte della stessa società, dello stesso Paese.

 vi scongiuro: non cedete alle provocazioni di chi non cerca che il pretesto per trasformare questa Nazione in un regime asservito alla Massoneria, al Gruppo Bilderberg, al Club di Roma, alla Trilaterale, al World Economic Forum, all’Oms ea tutti questi cospiratori senza nome e senza volto.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità sarebbe un gruppo di cospiratori senza nome e senza volto?!?

La vostra arma, un’arma terribile e potentissima, deve essere il Santo Rosario (…) Pregate con fede, e sarà Lei a sbaragliare e sconfiggere inesorabilmente il nostro avversario.

Monsignore… io sono credente nel profondo anche se non sono un esempio di cristianità, di carità, di coerenza. Vorrei davvero credere senza dubbio alcuno che il Santo Rosario sia utile a… ma perché, le chiedo, usare il termine “arma”? Rimanda alla violenza come, ahime, le sue parole. Non abbiamo bisogno di armi. I cristiani non le hanno mai usate. I seguaci di Cristo, lei me lo insegna, si fanno ultimi per essere primi, subiscono per insegnare, per educare, si prendono sulle spalle croci che altri non vogliono portare. I cristiani non vedono mai negli altri degli avversari, non cercano la vittoria, ma la pace. I cristiani seguono l’Amore, insegnato da Cristo con il sacrificio; il proprio, non quello degli altri.

Io seguo te che non segui me

Leggo che è importante rimanere dove tutto è reciproco

e stamani mi sono accorto che io ti seguo e tu no.

Ti ho scritto chiedendoti il perché

e hai risposto che fui io a fuggire…

Non ho sbagliato un passo in nove mesi e l’unico eccesso di stupida rabbia che ho avuto lo hai usato a pretesto per tutto.

Quando mi hai concesso di tornare a seguirti,

come un cane,

non hai sentito l’esigenza di fare altrettanto.

Essere seguiti è facile, seguire è un impegno che non ti sei voluta (ri)prendere.

Io non ti cerco più perché tu non mi cerchi, ma spesso mi domando se tu lo faresti se io lo facessi…

Io non ti chiamo e tu non lo fai.

Io ti scrivo e tu a malapena rispondi.

Ed è un loop malefico che mi toglie il senso

come lo stare in un labirinto da troppo tempo…

Conservo il tuo numero perché tu hai il mio

e siamo “amici” pur non essendo più niente.

Stamani mi sono tolto il nostro braccialetto.

Tu l’hai ritrovato e messo in un cassetto.

A me stringeva ancora il polso e quando lo guardavo tornavo al tuo compleanno ma non ha più senso vivere solo di ricordi.

Aspetto la mezzanotte. Un giorno intero è un lasso di tempo sufficiente a farti premere un pulsante, se lo vuoi.

Da domani, come immagino, non ti seguirò più neanche io

e tra noi non rimarrà niente se non una vetrina dove ti vedo giocare con i cani.

Certe notti allo sgambatoio sono insopportabili

Rieccomi.

E’ quasi mezzanotte.

Sono di nuovo solo in questa notte senza vento.

Mi sono affidato ad un’altra donna

e lei ha goduto

e ha riso

ed è sparita.

Io fumo sperando in un messaggio…

Lei magari è sotto un altro

Scriviamo e scopiamo

Scriviamo e scopiamo.

Questo è il patto che non ci diremo.

Io voglio inginocchiarmi davanti a te, mio nuovo tempio.

Farti inarcare la schiena fin quasi a spaccarla.

Le mie labbra sulle tue labbra.

Io soffocherei,

tu respireresti.

Io vivrei,

tu moriresti