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Cronache del Lungo Addio vol. 1 : Apriti cielo

Eravamo indecisi Disertori

il giorno dopo l’armistizio

Due Bambi sul lago

in un crudele inverno sottozero

 

Perse tutte le parole d’addio

dimenticate le strategie dell’Abbandono

ti ho detto al tramonto: Apriti cielo

che ti ficco la lingua dentro

C’era una volta…

C’era una volta la droga..

Ops!

C’era una volta un Drago

e quel Drago ero io

 

C’era una volta una Principessa

o forse era una Strega

Era bellissima

lo sai eri tu

 

C’era una volta un Cavaliere

Chiamalo Destino

chiamalo Vita

poco importa…

 

Ora tu sei libera

come sei sempre stata

E io sono solo e ferito

come sono sempre stato

 

I Cavalieri come sempre

sono un po’ stronzi un po’ fascisti

Almeno stavolta non dovrò sentire

…E vissero tutti felici e contenti

A Xmas carol – Il senso della neve

Il circo era appena arrivato in città

il lanciatore di coltelli quella notte

era entrato nudo e ubriaco

nella gabbia delle tigri

Ora ha un braccio in meno

e una storia in più da raccontare

 

Anche io in quei giorni

vivevo con una tigre

Ho ancora due braccia

e a parte qualche cicatrice

sono sano e salvo

Almeno fino a domani

 

E sarò stato proprio un cattivo ragazzo

quel vecchio ubriacone di Babbo Natale

quest’anno si è ricordato di me

Mi ha portato un regalo sbiadito

un ricordo che avevo dimenticato

e una pessima scusa per farlo ancora

 

Alla fine ho chiuso gli occhi

e ho visto la neve

coprire per un attimo

questa città di mare

Tu eri ancora qui

e mi stringevi la mano

 

Mentre scrivevo questa poesia

per te

Sud Saudade

Stasera vorrei solo un amico

con cui giocare a carte

e guardare il mare

come due vecchi marinai

senza destino

 

Un piccolo Tom Sawyer

che mi porti sul fiume

a raccogliere fichi selvaggi

per placare la fame chimica

e questa Sud Saudade

 

Vorrei te mi primo mi hermano

come quando hai tirato fuori

quella vecchia foto dal portafogli

e non riuscivo a capire

se quello fossi io o tu…

Della stessa materia di cui è fatta la poesia

Ti ho disegnato al buio

un bellissimo tatuaggio

sfiorando e toccando

i tuoi punti deboli

 

Ci sono baci che hanno il rumore

di bicchieri spaccati al muro

e che sono una questione di stile

come foto di un deserto americano

 

Sai che avrei venduto tutto

per portarti a letto

un’altra colazione di carezze

fragole e bossa nova

 

Ma viviamo come dispersi

in terre che convengono ai lupi

e ci guardiamo allo specchio

come ci avessero ripescato dal lago

 

Quella notte mi hai stretto così forte

che mi hai spremuto dal cuore

il desiderio di abbandonarci

e una scusa per ritrovarci sempre

 

Quella notte credevamo di essere fatti

della stessa materia di cui è fatta la poesia

Mi hai lasciato con gli occhi di chi sa

che dovrà sparare al proprio cane

Fiori carnivori – Lettera da Aden

Vorrei che questa poesia

avesse per te l’odore delicato

delle foglie di menta

 

Con i nostri giovani cuori inesperti

ci rincorrevamo fino a spolmonare

pieni di grazia all’estremità dei respiri

 

Ora è nel sale del mare che ti cerco

ma trovo solo il ricordo dello scontro

della mia pelle sotto la tua

 

E ti cerco nei letti di stelle e nella frutta

tra le perplessità e i resti di lime

che sembrano fiori carnivori

 

Eppure le avvisaglie del disastro

non ci hanno fermato e siamo finiti

incagliati nelle nostre disavventure

 

Ora con il cuore come esca

e il cielo per piscina

ti ho scritto una lettera

 

il ritratto della mia vita violenta

negli occhi il riflesso azzurro

di un amore ribelle condannato a morte

 

Da questa stazione nel deserto

piena di mosche angeli e mostri

so che non potrò spedirla

 

La terrò sotto il cuscino

accanto alla pistola

aspettando il tuo ritorno

Promesse da marinai

Ricordi era tutto rosa

al ritorno dalla nostra missione segreta

con i passamontagna di stupore

sui volti maleducati da fuggitivi

 

Si era aperta una riserva di violenza

un acquario senza pesci con i riflessi viola

Noi ci nutrivamo di cattive abitudini

e celebravamo imperdonabili vizi

 

Ed eravamo bellissimi

come in un film su Berlino Est

bersagli esposti al mirino di un dio

al quale non abbiamo mai creduto

 

Eravamo la promessa da marinai

che le labbra non riuscivano a trattenere

l’argomento preferito delle conversazioni

tra i cani e le nuvole

 

Poi in autunno siamo spariti

come gli uccelli migratori

che vanno sulla luna

per un po di silenzio e qualche sigaretta

 

E se mi chiederai qualsiasi cosa

ti risponderà la primavera

ora che sono rifugiato

in quel sogno che ti aveva fatta ridere

Camere Separate

Se ti lecco con forza proprio sotto l’orecchio

allora lì troverò i tuoi sogni

Se graffierò via dolcemente i tuoi sogni

allora arriverò alla tua quiete

Se soffierò come il vento del sud sulla tua quiete

la farò gocciolare fino a scoprire le tue conquiste

E sotto le tue conquiste ci saranno i tuoi pianti

e sotto i tuoi pianti una bambola di pezza

e dentro la bambola di pezza l’isola dei giocattoli

 

Su quell’isola gioca a nascondino il mistero dell’amore

ma se strapperò via il mistero dell’amore

troverò la bandiera nera dei pirati

la bandiera nera dell’anarchia e della poesia

E se chiederò alla bandiera da che parte andare

mi indicherà un posto dove tu non sei stata mai

Lì entrerò nelle nostre camere separate

e se guarderò bene

vedrò un animale in agguato

dolce crudele e spietato

 

E mentre un disco suona piano

vedrò noi stretti che balliamo un lento

e ridiamo forte piangendo

Settembre – Foto di famiglia

C’era uno scaldabagno arrugginito

in mezzo al campo di grano

e un divano marrone sfondato

riposo di un gattaccio ubriaco

 

Ho pensato a mio padre

e a mio nonno

Non c’è da farsi troppe domande

quando vuoi scrivere una bella poesia

 

Ho svuotato la bottiglia di whisky

abbandonandola lì…

Spero che un giorno

qualcuno si ricorderà di me

Quei bravi ragazzi

Siamo solo dei bravi ragazzi

in tempi cattivissimi

e abbiamo pessimi vizi…

uno di questi è la poesia